Fiepet, la Federazione Esercenti Pubblici e turistici e Confesercenti Napoli e Campania protestano con forza dopo le ultime decisioni relative al cambiamento di status (e alla sua tempistica) della Campania. Con la firma del presidente e del vicepresidente regionale della Campania Fiepet, Vincenzo Politelli e Mirco Martucci, e del presidente e vicepresidente provinciale di Napoli Fiepet, Antonio Viola e Roberto Biscardi, è stata diffusa una nota.
“Ancora una volta – affermano – la nostra categoria è colpita duramente. La decisone del Governo di mandarci in zona arancione comporta il fatto che siamo le uniche attività a chiudere. Siamo stanchi di decisioni a metà che non servono a sconfiggere il virus ma che certamente danneggiano tutti noi. I Ristoranti e i Bar lavorano part time in zona gialla e chiudono in due scenari su tre. Tutto ciò è insostenibile. Anche psicologicamente continuare a lavorare in assenza di programmazione è un disastro. La logica dell’apri chiudi è assolutamente devastante. Peraltro con l’avvento della variante inglese il sistema dei colori è assolutamente superato. Occorrono decisioni più chiare sulla base delle evidenze scientifiche che, lo ricordiamo, dimostrano che i ristoranti non sono vettori di contagio”.
Fiepet e Confesercenti chiedono maggiore lungimiranza nel prossimo futuro: “Il 5 marzo scade il dpcm e ci auguriamo che il Presidente Draghi rifletta bene sulle decisioni da intraprendere. Nel frattempo ci auguriamo che il nuovo Governo metta mano al capitolo ristori, al tema dei fitti e valuti se è giusto e normale che le spese che ancora oggi sosteniamo non tengano conto delle enormi limitazioni alle quali siamo sottoposti. Insomma frattanto che arrivano i vaccini, non si abbandoni una categoria che è letteralmente allo stremo. Anche per colpa di chi dovrebbe controllare e non lo fa. I danni di questa ultima chiusura rappresenteranno la mazzata finale per tanti esercenti del nostro settore che non avranno più la forza di rialzarsi. Chi paga tutto questo?”.
– Chiara Di Miele –