Si è svolto mercoledì pomeriggio un interessante incontro con tutti i Consorzi di Bonifica campani, voluto e coordinato dal Vicepresidente della Regione Fulvio Bonavitacola.
All’ordine del giorno il ruolo dei Consorzi di Bonifica rispetto agli impatti dei cambiamenti climatici. Vi è la piena consapevolezza da parte della Regione che i cambiamenti climatici costituiscano non un’emergenza futura ma una preoccupante realtà, i cui effetti sono sempre più manifesti: aumento del rischio idrogeologico, sia nei fenomeni franosi che alluvionali, peggioramento delle sorgenti, seri problemi di scarsità idrica, riduzione della portata dei corsi d’acqua.
“Rispetto a tali impatti – ha dichiarato Bonavitacola – non si può proseguire con interventi disarticolati o puntuali; il problema va affrontato in maniera strutturale e per questo stiamo pensando come Regione ad una partnership forte da costruire con i Consorzi di Bonifica, anche in vista della prossima programmazione”.
Un riconoscimento della capacità progettuale e operativa degli Enti, nati per completare il prosciugamento di terreni paludosi o con difficoltà di scolo e finiti poi, chi più e chi meno, per occuparsi anche e soprattutto della difesa suolo. Nelle intenzioni della Regione vi è un percorso innovativo, ovvero la volontà di spingere i Consorzi a realizzare un contratto di rete in maniera tale che la Regione possa interloquire con un solo soggetto in capo al quale concentrare l’ufficio progettazione e la stazione appaltante. Il contratto di rete dovrebbe poi avvalersi della consulenza scientifica del CUGRI (Consorzio Inter-Universitario dei Grandi Rischi), diretto dal prof. Domenico Guida.
Un modo per rendere più efficace e tempestiva l’azione di contrasto ai cambiamenti climatici, progettando e realizzando opere organiche, in grado di affrontare i problemi della difesa del suolo e della siccità in maniera integrata e globale, andando anche oltre i perimetri dei singoli comprensori di bonifica. Un’apertura, quella della Regione verso i Consorzi di Bonifica, molto apprezzata dai rappresentati dei singoli Enti che, nel ringraziare il Vicepresidente della Regione per la fiducia, hanno assicurato la propria disponibilità ad accettare questa entusiasmante e nuova sfida. I Consorzi hanno già un parco progetti da mettere in campo, sia sul fronte della difesa suolo che delle infrastrutture irrigue strategiche.
“E questo vale anche per il nostro Consorzio, ben dotato di progetti esecutivi, definitivi e preliminari che riguardano la sistemazione del reticolo idrografico (Fiume Calore-Tanagro, Torrente Fabbricato, Torrente Buco, Torrente Bucana, Fiume Marza, vari canali di bonifica) – commenta il presidente del Consorzio di Bonifica Integrale Vallo di Diano e Tanagro, Beniamino Curcio – Siamo pronti anche per il Piano Invasi che vuole avviare la Regione, essendo già beneficiari di 2 milioni di euro per la progettazione della diga di Casalbuono ed avendo già trasmesso alla Regione cinque schede sui piccoli invasi, di cui due nel Vallo di Diano (località Marza di San Rufo e Sant’Antuono di Polla) e tre nell’area del Tanagro”.
“Si apre una nuova fase anche per il nostro Consorzio, – conclude – chiamato a diventare sempre più principale presidio territoriale rispetto alle ricorrenti criticità ambientali (frane, dissesti, alluvioni, siccità), avendo la capacità di portare avanti, grazie ad una programmazione mirata e lungimirante messa in piedi in questi ultimi anni, azioni di contrasto e di mitigazione dei rischi, con l’obiettivo di garantire maggiore sicurezza idraulica e di migliorare la gestione delle risorse idriche”.