Pollese e San Vito Sapri a distanza di un anno si ritrovano a giocarsi la permanenza in prima categoria attraverso i play out e se nella passata stagione ad avere la meglio fu la formazione del Golfo di Policastro, condannando i gialloverdi, poi ripescati l’estate scorsa, questa volta in una sorta di nemesi sportiva ad avere la meglio ed in modo netto sono stati i ragazzi di Polla, guidati in panchina dal tecnico Augusto Gentile.
Il tecnico Gentile ha da subito puntato su tanti giovani di belle speranze e su un paio di uomini esperti come Trezza e Sarno, i quali hanno fatto da chioccia al resto del gruppo.
La permanenza in prima categoria per la Pollese è meritata, ed è arrivata al termine di una lunga stagione che si è chiusa con un risultato roboante (7-1) ai danni del team saprese, sceso in campo consapevole del destino che l’attendeva a conclusione di un annus Horribilis e da dimenticare al più presto.
Una vittoria quella della Pollese mai stata in dubbio e che si è aperta con la rete di Gianmichele Trezza, il quale nel corso della prima frazione si è ripetuto con un altro sigillo. Poi è salito in cattedra il promettente D’Orilia, che ha griffato una tripletta, mentre ha chiuso la goleada l’ex Valdiano Peccheneda, per lui altre due reti.
Alla fine i dirigenti pollesi, con in testa il presidente Gerardo Sabbatella e il segretario Alfonso Amoroso, hanno tirato un sospiro di sollievo per il risultato ottenuto che premia la linea verde scelta dal club gialloverde.
“Ora – fa sapere il presidente Sabbatella – il primo obiettivo per prepararci alla nuova stagione è quello del cambio di denominazione (ufficialmente la società si chiama Fipe) riportando in vita la gloriosa denominazione di Pollese. Per il resto continueremo su questa strada avviata ovvero valorizzare i giovani prodotti in casa. Un plauso va a tutti i ragazzi e al tecnico Augusto Gentile, che ha contribuito all’ottenimento di questo traguardo con un gruppo di giovani alla loro prima esperienza in questo torneo. Nel prossimo anno proveremo a fare meglio e sono certo che ci riusciremo”.
– Gerardo Lobosco –