Per Vincenzo Pastore, ex presidente del Comitato Campania della Federcalcio arriva la parola fine sulla vicenda che negli ultimi due anni lo ha visto protagonista di una battaglia a colpi di carta bollata.
Infatti, la Corte Federale d’Appello con la sentenza dello scorso 25 ottobre ha deciso di condannarlo a 5 anni con preclusione da ogni incarico nell’ambito federale. Un provvedimento netto che di fatto taglia definitivamente fuori Vincenzo Pastore da ogni possibilità di far parte in futuro della Figc.
La sentenza è stata emessa dal collegio presieduto dal professore Sergio Santoro, che nell’occasione ha riunito i tre ricorsi: quello proposto dal Procuratore Federale, quello dello stesso Pastore che ricorreva avverso la sanzione per i 18 mesi di inibizione per violazione dell’articolo 1 Bis comma 1 del Codice di Giustizia Sportiva in relazione all’articolo 17 seguito Deferimento Procuratore Federale, e il ricorso della Lega Nazionale Dilettanti (LND) avverso l’incongruità della sanzione inflitta a Vincenzo Pastore. E in accoglimento del ricorso dal Procuratore Federale, ha rideterminato la sanzione infliggendo l’inibizione per 5 anni con preclusione per l’ex presidente del Comitato Campania resosi protagonista durante la sua gestione di aver avuto un comportamento doloso nel non rilevare durante la sua gestione l’irregolarità di 1272 partite e di aver lasciato correre sull’impiego in gare ufficiali di 828 calciatori mai tesserati, e di fatto respinge quello proposto dallo stesso Vincenzo Pastore, che così con questa pesante squalifica, viene estromesso definitivamente dal panorama della Federcalcio.
– Gerardo Lobosco –
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