In molti ormai non ci speravano più, dopo oltre sette mesi dalla gara di seconda categoria Certosa di Padula-Sporting Sala Consilina, finita al centro dell’attenzione per le pesanti sanzioni rimediate da calciatori, tecnico e dirigenti dello Sporting Sala Consilina, in seguito al referto del direttore di gara che finì per determinare pesanti squalifiche nei confronti del club del presidente Antonio Detta, ha finalmente (ma ormai la stagione è ai titoli di coda anche dal punto di vista formale, come noto le annate calcistiche si chiudono il 30 giugno ndr) trovato il suo epilogo.
Un epilogo davvero beffardo per il sodalizio salese. Nel leggere il dispositivo della Corte d’Appello territoriale, si evince che le doglianze lamentate dallo Sporting Sala Consilina, in merito al referto dell’arbitro che parlava di un’aggressione ricevuta, vengono smontate punto su punto dall’organo giudicante che al punto a) della sentenza cita testualmente “il direttore di gara in tre circostanze diverse ha fornito versioni significativamente discordanti sui fatti verificatisi e sulla loro dinamica” mentre nei punti b) e c) si evidenzia come l’arbitro, in seguito alla visione della documentazione video fornita dai dirigenti salesi e dal verbale dei carabinieri presenti sul campo non abbia subito nessuna traccia di aggressione, “non è stato aggredito da nessuno” ma nonostante queste prove inconfutabili, la Procura Federale, pur riconoscendo che non vi sia stato nessun atto viollento nei confronti del direttore di gara, accoglie (e qua entra in campo la grande beffa) solo in parte il ricorso dello Sporting Sala Consilina.
Oltre a confermare, infatti, lo 0-3 a tavolino a favore del Certosa di Padula per comportamento irriguardoso e antisportivo dei calciatori salesi, ha deciso di ridurre la sanzione pecuniaria da 500 a 150 euro, disponendo altresì di ridurre a quattro giornate la squalifica a carico dei calciatori Alessandro Garofalo e Antonio Iuliano, che in realtà ne hanno scontato sei, ma quel che è più grave, è che la stessa sanzione di quattro turni di stop è stata comminata per Michele Tommasiello il quale in prima battuta era stato fermato per 2 (due anni !!!) e di fatto ne ha scontato uno per intero in attesa che arrivasse questa sentenza che lo scagionasse dalle accuse.
Una sentenza che più tardiva non poteva essere e che a parere del direttore sportivo Antonio Melillo, non rende giustizia appieno alle doglianze del club salese, oltre che dello stesso Tommasiello il quale ha dovuto rimanere fermo per l’intero campionato.
A questo punto sorge spontanea la domanda: chi risarcirà Tommasiello da questa ingiustizia? Per questo motivo, il dirigente salese anche attraverso il suo profilo su Facebook non le manda di certo a dire ai vertici della federclacio campana e agli organi giudicanti: “E’ impensabile che la sentenza sia arrivata a giochi fatti, è davvero assurdo che sia potuto accadere, per il resto lascio alla coscienza di tutti gli sportivi valutare questa vicenda che non può che lasciarci perplessi. Se poi andiamo a leggere con attenzione la sentenza – continua – si evince anche chiaramente che vi sarebbe stato l’errore tecnico del direttore di gara, il quale nel sospendere la gara non ha provveduto a chiuderla con il triplice fischio, ma al tempo stesso non si riconosce questo aspetto come elemento necessario per la ripetizione della gara, ma ovviamente questo punto avrebbe avuto senso se il provvedimento fosse arrivato dopo qualche settimana e non ora quando le bocce sono abbondantemente ferme. Una sentenza davvero “pilatesca” lo voglio ribadire con tutta la forza. Episodi come questi non fanno altro che allontanare la gente dal calcio. L’unica nota positiva venuta fuori da questa sentenza è il fatto che la nostra squadra ne esce pulita a conferma del comportamento corretto che ha sempre caratterizzato il nostro team in tutta la stagione e non come si è cercato di raccontare come violento e antisportivo. Ora – conclude – non ci resta che valutare il da farsi per il futuro dopo questa “sentenza beffa” che se da un lato riconosce appieno le nostre doglianze, dall’altro finisce per penalizzarci doppiamente, per cui verrebbe la voglia di mollare tutto. Nei prossimi giorni con il presidente Antonio Detta e con i suoi collaboratori più stretti si valuterà se dare seguito al progetto o passare la mano”. Intanto per il direttore di gara che ha provocato tutto questo pateracchio al momento non è stato adottato nessun provvedimento.
Che dire di questa vicenda? Fino a qualche anno fa la giustizia sportiva si caratterizzava per l’immediatezza nel dare luogo alle varie sentenze, ora sembra essersi adeguata a quella ordinaria che invece si è sempre caratterizza per i tempi biblici prima di emettere i propri verdetti. Non ci resta che sperare in tempi migliori ma se le premesse sono queste c’è da stare poco allegri.
– Gerardo Lobosco –
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16/01/2015 – Calcio: Padula-Sporting Sala Consilina finisce alla Procura Federale. Detta fiducioso:”La verità sta venendo fuori”