“I dati Eurostat sul reddito disponibile reale lordo delle famiglie nel 2023 certificano lo tsunami caro-prezzi che si è abbattuto su di loro e che ha inciso in modo sensibile sulle disponibilità economiche dei cittadini”. E’ quanto afferma il Codacons, commentando i numeri sul “Quadro di valutazione sociale”.
“Mentre nell’Unione europea l’indice medio dei redditi delle famiglie sale nel 2023 a 110,82, in Italia cala a 93,74, oltre sei punti al di sotto dei livelli del 2008 – spiega il Codacons – Rispetto alla media europea, nel nostro Paese il reddito disponibile reale risulta inferiore di oltre 17 punti, a dimostrazione di come le condizioni economiche delle famiglie italiane non godano di ottima salute”.
Come precisato dal Codacons, a pesare su questo quadro negativo è ancora una volta il caro-prezzi, con i listini di beni e servizi che tra il 2022 e il 2023 hanno fatto registrate rialzi abnormi, al punto che l’inflazione complessiva del biennio ha raggiunto il 13,8%.
“Un vero e proprio tsunami che si è abbattuto sui cittadini colpendo redditi e potere d’acquisto e di cui ancora oggi le famiglie pagano le conseguenze” denuncia l’associazione.