È di Mariano Di Lascio, il 42enne scomparso il 21 novembre 2017 da Lauria, il corpo ritrovato lo scorso 10 giugno nel bosco di contrada Cannicelle a Lauria in un avanzato stato di decomposizione e avvolto in un cellophane nascosto nella vegetazione.
La conferma arriva dal deposito della perizia a seguito degli esami effettuati sul corpo da parte del medico legale Giuseppe Consalvo, incaricato dalla Procura della Repubblica di Lagonegro. Competente però adesso è la Direzione Distrettuale Antimafia di Potenza che indaga per omicidio aggravato dal movente mafioso.
L’ufficialità è arrivata a seguito dei risultati della comparazione del Dna con quello dei suoi familiari che si sono sottoposti al prelievo qualche settimana dopo il ritrovamento. Sul corpo era ben evidente un colpo di arma da fuoco sul capo e alcuni oggetti appartenenti alla vittima tra cui i resti di un jeans e un paio di occhiali da sole.
Di Lascio scomparve da contrada Pecorone, quando la sua auto venne ritrovata a poche decine di metri dallo svincolo autostradale dell’A2 del Mediterraneo.
“In giornata presenteremo alla DDA una richiesta di dissequestro della salma per lo svolgimento del rito funebre. Adesso che è stata fatta chiarezza sull’identità del corpo, la famiglia attende la verità su quanto accaduto. Siamo fiduciosi sul corso delle indagini”, ha sottolineato il legale Antonio Cosentino, difensore di fiducia della famiglia insieme al collega Antonio Boccia.
Il corpo si trova in custodia presso l’ospedale “Luigi Curto” di Polla.
– Claudio Buono –
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