Sembra ormai essere ad una svolta il giallo che riguarda il cadavere in putrefazione rinvenuto lo scorso 10 giugno, avvolto in un cellophane, nel bosco in contrada Canicella, a Lauria.
Manca solo l’ufficialità della prova del Dna, ma ogni pista porta a credere che si tratti di Mariano Di Lascio, il 42enne di Lauria scomparso lo scorso 21 novembre. Da quel giorno di lui nessuna traccia.
Ieri pomeriggio il padre e il fratello di Mariano ad Eboli si sono sottoposti al prelievo nello studio dell’anatomapologo Giuseppe Consalvo, nominato dalla Procura di Lagonegro, medico legale anche per l’esame autoptico fatto il 13 giugno all’ospedale di Lagonegro.
A darne notizia è il legale della famiglia Di Lascio, l’avvocato Antonio Cosentino. “I signori Di Lascio – ha dichiarato – si sono sottoposti al prelievo per la comparazione del Dna con il corpo rinvenuto nel bosco a Lauria. Purtroppo, molti dettagli ci portano a pensare con grandi probabilità che il corpo appartenga a Mariano. Attendiamo l’esito degli esami per averne la certezza, anche per dargli, in caso di ufficialità, una degna sepoltura, per poi dare il via alle indagini da parte dell’Autorità Giudiziaria e risalire ai responsabili di questo orrendo crimine”.
Stando a quanto trapelato, i familiari avrebbero visionato una foto che ritrae gli occhiali da sole ritrovati vicino al corpo, che apparterrebbero a Mariano. Così come sarebbero stati riconosciuti i brandelli di indumenti e del giubbino, identici a quelli che indossava il giorno della scomparsa. I risultati della comparazione del Dna dovrebbero arrivare entro un mese.
– Claudio Buono –
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