Il 30 marzo scorso il Commissario prefettizio di Buonabitacolo, Raffaella De Asmundis, ha deliberato di aderire all’Ente Idrico Campano, sancendo così il trasferimento del servizio idrico integrato comunale da una gestione autonoma a quella affidata ad un altro Ente.
L’articolo 1, comma 3 dello Statuto dell’Ente Idrico Campano, approvato dalla Giunta regionale nel dicembre dello scorso anno, dispone che all’Ente stesso partecipino obbligatoriamente tutti i Comuni campani costituiti in consorzio obbligatorio di funzioni.
I Comuni di Buonabitacolo, Sanza e Montesano sulla Marcellana, in merito, avevano presentato ricorso al TAR per mantenere la gestione autonoma del servizio idrico e proprio ultimamente pareva essersi aperto uno spiraglio perchè il giudice amministrativo aveva invitato i tre comuni a dimostrare di essere in possesso di tutti i requisiti previsti dalla legge per poter gestire il servizio autonomamente (approvvigionamento idrico da fonti qualitativamente pregiate, sorgenti ricadenti in parchi naturali o aree naturali protette ovvero in siti individuati come beni paesaggistici ed utilizzo efficiente della risorsa e tutela del corpo idrico).
La delibera del Commissario De Asmundis, invece, sembra andare ora in un verso opposto e, con l’adesione all’Ente Idrico Campano, dà atto anche della spesa a carico del Comune di Buonabitacolo per il fondo di dotazione iniziale dell’Ente stesso che ammonta a 1287 euro (quantificato in 50 centesimi per abitante residente da corrispondere entro 90 giorni dalla delibera di adesione).
– redazione –
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Non è proprio così. E’ cosa diversa l’adesione dovuta all’ente di governo rispetto alla gestione autonoma del servizio idrico. Nell’articolo si mettono insieme ma secondo me in modo non corretto.
Dubito che un amministrazione pd si sarebbe opposta a una gestione targata pd. Dubit dubito