Un panorama suggestivo e una visuale inedita del Vallo di Diano fa da sfondo al Santuario della Madonna del Carmelo di Buonabitacolo.
Da sempre oggetto di antica devozione per il profeta Elia e poi per la Vergine del Monte Carmelo, il piccolo santuario è noto per il campanile e l’usanza di “tirare le corde della campana” da parte dei fedeli religiosi.
Un’usanza, tuttavia,che è diventata oggetto di polemica negli ultimi giorni dopo la decisione da parte del clero di chiudere con un cancello l’area limitandone così l’uso ai fedeli. Alla base della scelta sembrerebbero esserci diverse lamentele da parte di alcuni cittadini dovute al suono ritenuto fastidioso e poco opportuno nelle ore notturne.
“Quel campanile era aperto e chiunque suonava in qualsiasi momento del giorno e della notte – spiega il parroco don Antonio Garone – e di certo non si suonava mai per la messa credo piuttosto per devozione. Questa cosa, tuttavia, ha provocato lamentele da parte di alcuni cittadini”.
“C’era una porta chiusa fino a qualche tempo fa – spiega ancora don Antonio – che poi è stata violata e riparata. Poco tempo dopo è stata violata nuovamente e quindi alla fine il campanile è rimasto aperto. Due anni fa volevo porre rimedio per le continue lamentele e già allora optai per un avviso scritto dove si invitava a non suonare di notte. Inizialmente è stato seguito poi si è incominciato nuovamente. Abbiamo voluto semplicemente disciplinarne l’uso”.
Una decisione irremovibile secondo il parroco che ha voluto rassicurare: “Quando occorre per devozione verrà suonata senza problemi”.
Una necessità, quindi, secondo il parroco del piccolo comune buonabitacolese che tuttavia ha trovato la delusione dei fedeli devoti in primis del Sindaco di Buonabitacolo Giancarlo Guercio che ha affidato il suo pensiero ai social network chiarendo la sua presa di posizione da semplice devoto e non da primo cittadino: “Non voglio minimamente entrare nel merito delle scelte che hanno portato a chiudere con un cancello il portale del campanile del nostro santuario, né è mia intenzione alimentare le polemiche – scrive il primo cittadino – ma arrivare sul monte Carmelo significa poter salutare la Madonna del Carmine e immediatamente dopo poter esprimere la gioia di essere lì, tirando la corda della campana, per farla suonare, per condividere quella gioia con chi è giù, nel paese. A me piacerebbe continuare a sentire quel suono, che non solo non mi ha mai dato fastidio, ma mi ha fatto sentire a casa. A qualsiasi ora del giorno e della notte, con la spontaneità della devozione”.
– Claudia Monaco –