Intervista a Carmine Cartolano, 45enne di Buonabitacolo, docente in Egitto.
- Anni fa hai lasciato l’Italia, perché?
Con una laurea in arabo e persiano non avevo altre possibilità se non partire. Così sei mesi si sono prolungati fino a diventare 17 anni, ricchi di vita e di esperienze straordinarie.
- Come si vive a Il Cairo e quali le differenze con l’Italia?
Il Cairo è una megalopoli di più di 25 milioni di abitanti ma malgrado ciò, ti sembra di abitare in un paesino. La gente è sempre così sorridente e cordiale, non ti senti mai un estraneo, soprattutto poi se parli l’arabo. Ha la stessa energia di quasi tutti i Paesi del Mediterraneo: i rapporti sono più diretti, leggeri, amichevoli. Non trovo molta differenza tra Il Cairo e Napoli ma la gente qui, pur avendo più problemi, sa ancora sorridere e ridere di cuore.
- Da emigrato, segui le vicende valdianesi. Un giudizio?
Sì, seguo il territorio, in particolare Buonabitacolo. In occasione delle amministrative, ho creato un gruppo social nel tentativo di creare un’agorà virtuale in cui confrontarsi. Amo molto il sud Italia e del mondo e credo che il sud sia il futuro. Purtroppo il territorio secondo me è ancora succube di una certa politica di clan, una politica che stenta a creare occasioni di lavoro e di crescita. Bisogna aprirsi al mondo e ai giovani e valorizzare le risorse locali in maniera intelligente e creativa.
- In futuro conti di rientrare?
Sì, vorrei tornare a Buonabitacolo, non altrove. Sento l’obbligo di dover mettere a disposizione la mia esperienza e professionalità. Tuttavia non è il momento giusto per tornare. L’Egitto mi sta regalando delle bellissime soddisfazioni: sto promuovendo il mio secondo libro in arabo e sto preparando una mostra che andrà a Londra a Settembre. È un momento intenso e non posso abbandonare. Buonabitacolo, però, è sempre nei miei pensieri.
– Claudia Monaco –