“Si calcola, per difetto, che nella notte di Capodanno siano morti a causa dei botti e petardi oltre 400 tra cani e gatti, impossibile calcolare invece uccelli, cavalli e animali randagi, nonché la quantità di diossina ancora presente nell’aria delle nostre città, tutto provocato dai soli botti e petardi del Capodanno”.
E’ quanto dichiarato dal Partito Animalista Italiano, che già da fine novembre aveva avviato la campagna #BastaBotti2021, e tramite il presidente, l’avvocato Cristiano Ceriello, annuncia come sta provvedendo a presentare esposti a Procure e Corte dei Conti nei confronti di quei Comuni che avevano deliberato divieti, anche con una certa enfasi mediatica, che invece parrebbero “essere rimasti lettera morta”.
Il Partito Animalista sottolinea come in mancanza di prova dei controlli le Amministrazioni sarebbero “passibili sia di potenziale omissione in atti d’ufficio oltre che mancato controllo dell’ordine pubblico nonché, in caso di mancata applicazione delle sanzioni previste dalle ordinanze, anche di danno erariale per mancati incassi, ciò dove fosse dimostrato come sul territorio di competenza si siano sparati botti e petardi indiscriminatamente e, nel contempo, non si dimostrano i controlli operati e disposti per l’applicazione dei divieti”.
“Noi animalisti vogliamo vederci chiaro e non faremo sconti, soprattutto dopo uno dei Capodanni più tragici, per animali ed ambiente, degli ultimi anni – ripete Ceriello – Nel farlo il Partito sta lanciando da alcuni giorni anche un appello via social, appunto affinché vengano inviati video e foto o inviati link di video sui social che dimostrino come nel comune dove vigevano i divieti, si sono sparati botti, petardi e mortaretti. Circostanza quest’ultima non difficile, visto oramai l’uso di pubblicare sui social ogni evento da parte delle persone. Nel contempo, il Partito Animalista Italiano sta preparando anche la presentazione di una legge di iniziativa popolare affinché vengano promulgate norme che introducano il divieto di botti, petardi e mortaretti al di sopra di una certa potenza, su tutto il territorio nazionale. Questo proprio perché non vi siano più Capodanni come quello passato, ma festività da vivere nella sicurezza di persone, ambiente ed animali, appunto perché sia un buon inizio anno per tutti e nel rispetto di tutti”.