“La Nazionale di Calcioha deciso di non inginocchiarsi per dire ‘no’ al razzismo. E io dico, invece, che proprio per questo gesto incredibilmente ingiustificato per una Nazionale di un Paese civile come l’Italia mi rifiuterò di guardare la partita, di tifare e di gridare ‘Forza Italia’. È un mio rammarico, ma è la giusta scelta per una Nazionale che, così facendo, si dimostra insensibile, in un Paese che più degli altri vive il fenomeno migratorio anche con mille disagi“.
La forte e decisa presa di posizione arriva dal Presidente nazionale della Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro, dopo aver appreso la notizia dalla stampa e la comunicazione della Uefa che “non avrebbe ricevuto dalle due Nazionali (Italia e Austria) nessuna richiesta“. A Wembley, quindi, prima del fischio d’inizio dell’ottavo di finale non si vedrà il gesto di solidarietà al movimento Black Lives Matter.
“Ricordiamoci che siamo il paese di Lampedusa – sottolinea Finocchiaro -. Ricordiamoci che questa nazionale potrà incidere sulla mente di migliaia e di migliaia di giovani e meno giovani che possono sentirsi rilegittimati dai ‘campioni’, come vengono ritenuti i nostri giocatori, a dire che il razzismo è un fenomeno che può esistere e che necessariamente non debba essere condannato. Se ciò accadrà veramente sarà una vergogna, di cui vergognarsi. Credo che con questo gesto i nostri calciatori dimostreranno magari di poter vincere le partite, ma di uscirne certamente sconfitti sul piano della civiltà e della grande esigenza democratica di lottare le ingiustizie in questo mondo“.