Concorso in omicidio colposo.
È l’ipotesi di reato contestata ai due padroni dei pitbull che lo scorso 21 aprile uccisero il piccolo Francesco Pio D’Amaro ad Eboli.
Il bimbo, 13 mesi, fu ucciso dal cane rimasto incustodito. Alessandro Di Vico, pm titolare del fascicolo d’inchiesta, ha firmato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, notificato nella tarda mattinata di ieri. Il sostituto procuratore ha identificato anche le persone offese nei genitori del piccolo che non c’è più.
La colpa generica addebitata ai due, come riporta “La Città di Salerno”, consiste in negligenza ed imprudenza.
Quelle manifestate, dunque, “nell’affidare la temporanea custodia dei cani” alla mamma del bimbo e ai suoi zii, “persone del tutto inidonee a occuparsi di cani così pericolosi e violenti”. Evidenziata inoltre una colpa specifica individuabile nell’omessa custodia dei due molossi (reato depenalizzato).
Si tratta di condotte, dunque, che per il titolare delle indagini avrebbero causato la tragedia di Campolongo.
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