Emergono nuovi dettagli sulla scomparsa della 61enne di Pontecagnano Faiano investita da un treno nella mattinata di mercoledì.
Come riporta “Il Corriere della Sera”, la donna avrebbe lasciato una lettera in cui spiega che la morte di sua nipote nel 2014 sarebbe avvenuta per colpa sua. Infatti, la figlia della donna è stata condannata a 10 anni in primo grado per l’omicidio preterintenzionale della bimba di due mesi. Nell’ottobre 2014 la piccola fu trasferita dal “Ruggi” di Salerno all’ospedale Santobono di Napoli dove i sanitari si accorsero delle sue gravi condizioni e secondo la Procura quelle lesioni erano state provocate da un trauma subito alcuni giorni prima.
Furono proprio i genitori a chiedere delucidazioni sulla tragedia ma le indagini si concentrarono sulla madre, accusata di aver ucciso la bambina scuotendola, rinviata a giudizio e condannata.
La nonna intanto aveva chiesto la grazia al Presidente Mattarella per far riaprire il processo, poi analizzando le carte si era convinta che la frattura della piccola fosse stata per colpa sua. “Un velo mi si è alzato dalla mente – si legge nella lettera -, mi rivedo con la bambina in braccio mentre cerco di adagiarla nella sua carrozzina alloggiata nella Fiat Stilo a tre porte, eravamo alla fine di agosto, mi sopraggiunge un giramento di testa e il capo della bimba sbatte vicino alla portiera. Giuro, avevo rimosso quell’episodio. Ditemi, che altro potrei fare se non togliermi la vita? Vi chiedo di perdonarmi”.
Alla luce di quanto emerso verrà chiesto il riesame del processo.
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