Un quadro sulla difficile situazione politica in Italia, sugli accordi mancati e quelli fatti sottobanco. A parlarne questa mattina all’ombra degli alberi del giardino di Palazzo di Lorenzo, a Ceraso, è stato Marco Travaglio, direttore de “Il Fatto Quotidiano” e ospite della rassegna cilentana “I dialoghi sul male”, l’iniziativa realizzata per discutere di spopolamento delle aree interne, dello spaesamento delle comunità, delle conseguenze sul paesaggio, delle nuove migrazioni.
La rassegna è stata organizzata dal Comune di Ceraso, con il Parco Nazionale del Cilento, Alburni e Vallo di Diano, la Fondazione Grande Lucania Onlus, l’Istituto di Istruzione Superiore Parmenide di Vallo della Lucania e un gruppo di esperti, di rappresentanti di associazioni, di studenti e di insegnanti.
Per Travaglio la colpa della mancata formazione di un governo a due mesi dalle elezioni del 4 marzo, è del Partito Democratico: “Le colpe maggiori le ha chi ha detto di no a tutti, e cioè il Pd, che ha messo quel quasi 19% di elettori come un macigno al centro di tutto per impedire qualunque combinazione possibile in un sistema elettorale imposto con il Rosatellum. Il Movimento 5 Stelle ha detto sì alla Lega di Salvini e al Pd, la Lega sì ai 5 Stelle e Berlusconi sì alla Lega, sua alleata e sottobanco al Partito Democratico”.
“Hanno lavorato contro il governo – ha aggiunto Travaglio – il Rosatellum è stato creato per fare fuori Salvini e il Movimento Cinque Stelle, e per creare due finte coalizioni. Altrove si incontrano e si parlano, i nostri leader, invece, rilasciano interviste in tv, ma così non si fanno i sistemi”.
Poi su Berlusconi: “Cinque milioni di persone lo hanno votato, forse pensando che fosse l’uomo lucido di 20 anni fa, invece oggi ha perso conoscenza e non ha neppure percezione della moneta corrente, mentre in campagna elettorale sui giornali abbiamo letto che era in forma smagliante. E’ un rimbambito“.
– Marianna Vallone –