L’attività di investigazione delle Forze dell’Ordine, prima tra tutte quella dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, sono oggi allargate all’azione dei professionisti e alla sensibilità dei cittadini. Il web aiuta e fornisce gli strumenti moderni, ma nelle Università di tutt’Italia sorgono Master di specializzazione in questo campo.
È il concetto di Cultura e Bene Culturale che è cresciuto e proprio questo elemento di modernità è stato colto dal Convegno che ha un po’ rappresentato l’evento di chiusura della XX Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum.
Protagonista è stato Fabrizio Parrulli, Comandante dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, leader nel mondo con la loro attività nata nel 1969 per la prevenzione e la repressione. Focus sulle novità: effervescenza nel settore della vendita on line; ritrovamento della testa di Tiberio di Sessa Aurunca, recuperata qualche mese fa in un museo di Cleveland in Ohio; creazione di iTPC, app per conoscere le principali opere da ricercare in tutto il mondo; la task force che dal 2016 è pronta a mettere a disposizione la propria conoscenza nelle aree di crisi; l’addestramento del personale e delle Forze di Polizia in Iraq.
Il Comandante Parrulli ha rivelato che oltre 21mila opere sono state messe in sicurezza da agosto, oltre a quelle di Ischia, dopo il terremoto di questa estate.
Accanto alle Forze di Polizia nascono quindi nuove professionalità. Ne hanno parlato Mario Caligiuri, Direttore del Master in Intelligence dell’Università della Calabria, che ha ricordato come le guerre del XXI secolo saranno economiche e culturali, mentre dal web e dalle sue informazioni dipenderà la capacità di contrastarle e come sarà necessario tenere sotto controllo l’immigrazione e la nuova Via della Seta, che non è solo una strategia economica e commerciale, ma una strategia di sicurezza nazionale; e Tsao Cevoli, Direttore del Master in Archeologia Giudiziaria e Crimini contro il Patrimonio Culturale del Centro Studi Criminologici di Viterbo, che ha ricordato i dati: si stima che dall’Italia, dagli anni settanta ad oggi, siano stati portati via 1.500.000 reperti, che 3 reati contro il patrimonio vengono scoperti ogni giorno in Italia e che 15 milioni di contesti archeologici sono stati distrutti dagli anni settanta a oggi.
Sono intervenuti Stefano De Caro, Direttore Generale dell’ICCROM, Rossella Muroni, Presidente Nazionale di Legambiente, e Paolo Matthiae, archeologo e Direttore della Missione archeologica in Siria della “Sapienza” Università di Roma. Hanno salutato il Direttore della Borsa Ugo Picarelli, il Segretario Generale MiBACT Carla Di Francesco, il Consigliere di Amministrazione del Parco Archeologico di Paestum Alfonso Andria e il sindaco di Capaccio Paestum Francesco Palumbo che ha ricordato l’ideale collegamento tra la Rosa del Deserto, il Museo di Palmira e la tipica Rosa di Paestum. Ha moderato la giornalista Cinzia Dal Maso.
– Paola Federico –