#Bastamortisullavoro. È questo l’hashtag lanciato ieri mattina nel corso della manifestazione organizzata dai sindacati di categoria per chiedere lo stop alle morti sul lavoro, una problematica mai risolta definitivamente e che ancora oggi ritorna in maniera prepotente nell’agenda della politica italiana.
Alessandria, Bergamo, Ancona, Napoli e Palermo, sono queste le piazze italiane nelle quali i rappresentanti della Filca Cisl, Fillea Cgil e Feneal Uil hanno manifestato a favore di una maggiore sicurezza sui posti di lavoro ma anche per uno stop alla modifica dei codici degli appalti e una richiesta per il prolungamento del blocco dei licenziamenti, attualmente fissato al 30 giugno.
A Napoli i rappresentanti delle organizzazioni sindacali di categoria si sono riuniti in Piazza Plebiscito dove un lungo cartellone riportava i nomi delle 28 persone che dall’inizio dell’anno hanno perso la vita sul posto di lavoro. Una sfilza di caschi gialli posizionati ai piedi del cartellone per onorare la memoria di tutti coloro che sono rimasti vittime di incidenti sul lavoro, una realtà ancora troppo presente nel sistema lavorativo italiano.
“Bisogna promuovere la prevenzione degli infortuni, rendendo partecipi i lavoratori e le imprese della funzione sociale attribuita alla sicurezza sul lavoro – afferma Ottavio De Luca segretario nazionale Filca-Cisl -. Questa deve presto diventare parte integrante della cultura aziendale, usando l’arma migliore per fare prevenzione cioè diffondere la cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro”.
“Sono 28 dall’inizio dell’anno le vittime solo nella regione Campania – sottolinea Giuseppe Marchesano, responsabile dell’area Cilentana della Filca Salerno -, ultimo per ordine di cronaca Matteo Leone, un ragazzo di 34 anni deceduto a seguito di un incidente al molo 10 del porto commerciale di Salerno. Tra i 28 operai deceduti ci sono lavoratori che erano amici prima di essere iscritti della Filca. Un pensiero va alle famiglie di Cosma Luongo di Omignano, Antonio Ceres di Santa Cecilia e Francesco Della Corte, morto lontano dalla propria terra”.
“Basterebbero pochi interventi per garantire la sicurezza per gli edili – conclude Marchesano – . Intensificare i controlli, rafforzare il ruolo della bilateralità e la rappresentanza dei lavoratori, introdurre strumenti come la Patente a punti e il Durc per congruità, per allontanare le imprese che non rispettano le regole e per garantire la legalità e la regolarità nei cantieri”.