Basta con l’obesità infantile in Campania, stop ai cibi ultra-formulati. A lanciare il monito è la Coldiretti Campania che invita le scuole e le mense a tenere la guardia alta contro la cattiva alimentazione in occasione della Giornata internazionale della refezione scolastica che si celebra il 10 marzo.
Del resto i dati parlano chiaro. Il 43% dei bambini che vivono in Campania è obeso o in sovrappeso (il 6% è in condizioni di obesità grave). Quelli sottopeso sono solo l’1,3%. Dati resi noti dal rapporto EpiCentro che fa capo all’Istituto Superiore di Sanità e riguardano un panel rappresentativo di bambini di terza elementare.
Per quanto riguarda la merenda del mattino, solo una piccola parte dei bambini (23%) consuma uno spuntino che si può considerare adatto, mentre l’80% mangia cose inadeguate.
“Continuiamo a diffondere l’importanza della prevenzione dei rischi legati all’obesità fra le giovani generazioni. Occorre un deciso stop al consumo di cibi ultra-formulati, eliminandoli dalle mense e dai distributori delle scuole. Ormai è stata dimostrata la stretta correlazione tra il consumo sistematico di alimenti ultra-formulati e la diffusa obesità che colpisce soprattutto le fasce d’età più giovani e altre diverse malattie croniche. Si tratta di una vera e propria emergenza sanitaria che colpisce tanto i Paesi ricchi che quelli che lo sono meno e che dilaga soprattutto per l’assenza di consapevolezza dei rischi associati a questi alimenti. Da qui la necessità di aumentare le ore di educazione alimentare nelle scuole” spiega il presidente di Coldiretti Campania Ettore Bellelli.
La frutta è praticamente sconosciuta. Solo il 35% del campione intervistato la consuma 1-3 volte al giorno. Il 15% la mangia meno di una volta alla settimana o mai. Per la verdura i risultati sono più critici: il 19% consuma verdura 1-3 volte al giorno, mentre il 19% la mangia meno di una volta a settimana o mai. Ovviamente avviene l’opposto per snack salati e dolci che compaiono più volte al giorno così come le bibite zuccherate che riguardano il 9,5% dei casi analizzati.