C’è tempo fino al 2 novembre per chiedere l’assegnazione di contributi per interventi di rimozione e smaltimento dell’amianto da fabbricati, edifici, attività artigianali e da aree private. Un avviso pubblico concede, per la prima volta in Basilicata, un aiuto concreto ai cittadini che inizieranno i lavori per risanare le loro proprietà.
Il contributo economico coprirà il 60% della spesa sostenuta, fino ad un massimo erogabile di 5000 euro. E’ una delle iniziative curate dal Dipartimento Ambiente ed Energia della Regione Basilicata nell’ambito del programma “Liberi dall’Amianto”, che sottrae all’abbandono i rifiuti contenenti amianto e migliora la percezione del rischio nella collettività. Ora i cittadini lucani possono contare su un programma pluriennale per eliminare l’amianto dalle proprie abitazioni. Il governo regionale ha reso disponibili 750mila euro per l’anno in corso e pari importo per il 2022.
“La legge regionale di riferimento, la numero 42 del 2015 – commenta l’assessore Gianni Rosa – è stata ignorata per anni, perfino quando il Piano Amianto Regionale del 2016 ha stimato in 80 anni il tempo necessario per eliminare l’amianto dalla Basilicata. Noi vogliamo raggiungere questo risultato molto prima degli 80 anni previsti. L’amianto è particolarmente pericoloso per la capacità delle sue fibre di contaminare il suolo, l’acqua e l’aria che respiriamo, anche a grande distanza. La difficoltà dello smaltimento favorisce l’abbandono dei rifiuti in aree non idonee. Oggi diamo ai cittadini un aiuto concreto, senza ulteriori rinvii. E, a questa, stiamo aggiungendo altre azioni per mappare tutto il territorio regionale e intervenire nelle situazioni a rischio, per mettere in sicurezza le aree contaminate. La tutela della salute e la salvaguardia dell’ambiente sono valori imprescindibili”.
Nonostante la produzione di manufatti in amianto sia stata vietata già da molti anni, la diffusione di questo materiale è stata talmente ampia che la sua presenza è ancora rilevante nella regione, in particolare nel settore edilizio. Le coperture, le canne fumarie, i serbatoi, le condotte e altri manufatti di amianto, in matrice compatta e friabile, sono infatti ancora molto diffusi negli edifici di proprietà privata. Inoltre, gli oneri connessi alla loro rimozione e al corretto smaltimento hanno determinato il fenomeno dell’abbandono sia nelle aree urbane periferiche, che in quelle agricole e boschive, fino a coinvolgere anche i corsi d’acqua, rendendo spesso quasi proibitive le operazioni di accertamento, campionamento, nonché quelle di rimozione. Le azioni sottese al programma “Liberi dall’Amianto” sono finalizzate a ridurre drasticamente le quantità di materiali contenenti amianto, il numero dei soggetti potenzialmente esposti e tra questi quelli maggiormente vulnerabili, la durata dell’esposizione e i tempi di realizzazione della bonifica di siti a contaminazione storica.
Il bando “Concessione di contributi per la rimozione e lo smaltimento di piccole quantità di manufatti/materiali contenenti amianto” è aperto ai privati cittadini. La modulistica per compilare la domanda è disponibile on line. L’avviso pubblico è pubblicato sul Bollettino Ufficiale n. 75 del 1° ottobre e sul sito regionale.