Sarebbero ben 26 gli istituti scolastici, 15 per la provincia di Potenza ed 11 per la provincia di Matera, che verrebbero “tagliati” in seguito al dimensionamento della rete scolastica in Basilicata.
Sulla vicenda, che si prospetterebbe già a partire dal prossimo anno scolastico, si registrano le dure posizioni della Flc Cgil e dello Snals nei confronti della Regione Basilicata rea, secondo la Flc Cgil, “di aver deciso di sacrificare gli interessi dei lucani e della scuola lucana in nome della contiguità politica col Governo nazionale, col quale non è stata nemmeno in grado di interloquire per scongiurare l’applicazione di questa scellerata norma. Una misura – si legge in un comunicato della Flc Cgil Basilicata – che determinerà fratture profonde tra centro e periferia e tra istruzione tecnico-professionale e liceale, determinando enormi squilibri e disfunzionalità nell’assetto dimensionale delle scuole e marginalizzando inoltre le zone interne e a minore densità demografica. Se questo scenario dovesse concretizzarsi – conclude la nota – con la conseguente disarticolazione della nostra rete scolastica, ne porteranno la responsabilità il Governo nazionale che ha introdotto misure restrittive per la scuola e quello regionale che non avrà fatto nulla per scongiurarne le ricadute negative sul territorio, accettando supinamente quelle scelte. E di questo dovranno rendere conto”.
Anche la segreteria regionale dello Snals, il Sindacato nazionale autonomo dei lavoratori della scuola, ritiene “che il decreto interministeriale n. 127 del 30/06/2023 non tenga nella giusta considerazione l’interdipendenza esistente tra l’organizzazione della rete scolastica, l’esercizio del diritto allo studio e la funzione della scuola dell’autonomia e che vada per questo emendato e condotto a nuovi equilibri attraverso un confronto serio e costruttivo con le rappresentanze istituzionali, sindacali e sociali”.
Anche per l’Amministrazione provinciale di Potenza, guidata dal Presidente Christian Giordano, “le conseguenze di questi tagli rischiano di essere devastanti, in primis per le nostre piccole comunità delle aree interne che, a causa dell’ennesimo taglio, rischiano di perdere dei servizi che risultano essere strategici per la loro sopravvivenza”.