Questa mattina, su ordine della Procura della Repubblica di Potenza, la Guardia di Finanza del Comando Provinciale ha dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare disposta dal Gip del Tribunale di Potenza nei confronti di due noti imprenditori operanti nel settore delle energie rinnovabili, con centro di interessi prima nell’area potentina e attualmente a San Gregorio Magno, gravemente indiziati di bancarotta fraudolenta e di reati tributari. In concomitanza è stato eseguito anche un decreto di sequestro preventivo teso ad assicurare i beni oggetto della condotta distrattiva del patrimonio aziendale della società a loro riconducibile, la Rago Solar Technology S.r.l.
Indagati sono i coniugi Sabato Rago, di 44 anni, e Lucia Ferrara, di 49 anni, che hanno rivestito nel tempo la carica di amministratori e soci dell’impresa. Le indagini sono state intraprese dopo un’approfondita attività di verifica fiscale condotta dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Potenza, conclusasi con la contestazione della mancata dichiarazione di notevoli introiti derivanti dall’attività di installazione di impianti eolici, fatti figurare come lavori in corso di esecuzione per evitare la tassazione. Il conseguente accertamento dell’Agenzia delle Entrate ha confermato in toto i rilievi mossi dalle Fiamme Gialle, evidenziando un’importante posizione debitoria della società nei confronti dell’Erario. Questa situazione, unita ad un notevole indebitamento societario dovuto ad investimenti non rientrati e ad azioni risarcitorie attivate da numerosi clienti insoddisfatti (impianti mai realizzati, malfunzionanti o non conformi a quanto pattuito), ha contribuito a causare la decozione della società, conclamatasi definitivamente nel 2018 quando l’impresa ha drasticamente cessato tutte le attività, spostando l’intera gestione e il patrimonio su una nuova impresa, la Rago Solar S.r.l., liberandosi di tutte le posizioni debitorie accumulate dalla precedente gestione.
A nulla è valso il tentativo di ricorrere al concordato preventivo proposto da Rago, che non ha trovato accoglimento da parte del Tribunale fallimentare. Dopo la sentenza dichiarativa del fallimento pubblicata a luglio sono state portate all’attenzione della Procura della Repubblica di Potenza le condotte insidiose e socialmente pericolose dei coniugi. Come emerso a livello di gravità indiziaria, i due nel corso degli anni hanno proceduto alla sistematica spoliazione artefatta del patrimonio della società, anche mediante la costituzione e il trasferimento ad altre imprese con denominazioni similari, per non pagare le imposte e le azioni risarcitorie poste in essere da terzi attraverso la sottoscrizione di più atti di cessione idonei a rendere in tutto o in parte inefficaci le procedure di riscossione coattiva.
I Finanzieri, come richiesto dalla Procura e disposto dal Gip, hanno proceduto al sequestro dei compendi e patrimoni immobiliari nelle province di Potenza, Salerno, Cosenza e Reggio Calabria, per un valore complessivo di oltre 2 milioni e mezzo di euro nella disponibilità dei due coniugi. Per Rago si sono aperte le porte del carcere, mentre la moglie è ai domiciliari.