Il Direttore Generale della Banca Monte Pruno, Michele Albanese, è intervenuto nei giorni scorsi al MasterBANK tenuto dal professor Valerio Malvezzi.
Si tratta di un percorso che fornisce competenze specialistiche in Finanziamento d’Impresa. Un master annuale molto selettivo che permette ai commercialisti di raggiungere un livello di competenza altamente specialistico pensato non solo per fornire cultura, conoscenza e competenza di tipo imprenditoriale e finanziario, ma anche e soprattutto per permettere di iniziare a fare consulenze già durante la frequenza del percorso del Master.
Il percorso, infatti, fornisce gli strumenti pronti da usare immediatamente, visto che il professor Malvezzi li ha sviluppati e utilizzati per anni nelle aziende in cui ha fatto consulenza e li ha resi disponibili da usare con estrema semplicità e flessibilità.
Tutti i partecipanti al corso MasterBANK, inoltre, hanno la possibilità di accedere operativamente alla rete AFIM in tutta Italia e fare immediatamente consulenza. Al Direttore Albanese, in questa sessione coordinata dal dottor Francesco Lupo, è stato assegnato il compito di esprimere un suo pensiero sul tema “Contro gli algoritmi e i rating: in rete è possibile?”. Dalla brillante relazione, apprezzata dal numeroso parterre di relatori e di professionisti, è emerso il pensiero del Direttore Albanese il quale ha voluto far intendere che facendo rete tutto si può e tutto è più semplice. “I commercialisti, i consulenti di impresa, le società di formazione, per forza di cosa, oggi sono quasi ‘costretti’ ad essere alleati e non avversari – ha riferito -. Il concetto di rete tra Banca e Professionisti rappresenta la variabile in grado di poter far saltare il banco del rating. Quel rating che tutti riconosciamo senza anima. Un modello di collaborazione fatto di analisi e confronto determina, senza dubbio, un vantaggio assoluto per le imprese, anche in termini di ‘tempo’, altra variabile oggi fondamentale che nel nostro mondo, spesso, è qualcosa di abbastanza infinito ed indeterminato, purtroppo. Significa che la Banca, in questo caso la Bcc, apre le sue porte ai commercialisti, giocando a carte scoperte, mettendo sul tavolo le regole dei tanto odiati semafori, con un solo obiettivo: fare rete. Dare supporto alle imprese, giocando tutti la stessa partita. C’è un valore chiave che ha, da tempo, rappresentato il nostro cavallo di battaglia sul mercato: la fiducia. Sicuramente la fiducia che hanno i clienti per la nostra Bcc, ma in questo caso la volontà è di determinare una rete Banca/Commercialisti/Imprese in nome proprio della fiducia reciproca tra le parti. Noi vogliamo supportare l’economia territoriale e, quindi, le imprese e meglio saranno seguite dal punto di vista contabile, fiscale e meglio reagiranno all’applicazione di questi algoritmi. Sono certo che questo sia un modello vincente, un modello che già alla nostra struttura ha permesso di ottenere risultati importanti anche a livello nazionale, i quali sono sotto gli occhi di tutti.”