La comunicazione, punto fondamentale su cui si fonda l’azione quotidiana della Banca Monte Pruno. Comunicare nel senso di “mettere in comunione”, nel segno di una visione che la Banca Monte Pruno utilizza anche in tutti gli altri processi legati alla sua azione. Ed è alla Banca Monte Pruno che spetta la primogenitura di una strategia che l’ha vista fin dai suoi primi tempi impegnata nella comunicazione, affidando l’informazione della propria attività ad un periodico nato negli Alburni proprio per volontà del Direttore Generale Michele Albanese. Da allora di acqua ne è passata sotto i ponti e le relazioni, successivamente, con tutte le testate giornalistiche non soltanto del territorio (le presenze su Raiuno del Direttore Generale Michele Albanese sono continue e frequenti) hanno trovato incremento sempre maggiore. Strategie immediatamente “copiate” da altre banche che, però, in tutta sincerità, sono lontane anni luce dagli obiettivi conseguiti nel campo della comunicazione dalla Banca Monte Pruno. E non è certamente un caso se la Banca Monte Pruno è l’unico istituto di credito, almeno in Campania, ad avere tra i suoi dipendenti un addetto alla comunicazione, Antonio Mastrandrea, regolarmente iscritto all’albo nazionale dei Giornalisti presso l’Ordine Regionale della Campania.
- Dottor Mastrandrea, quanto è importante la comunicazione per la Banca Monte Pruno?
La comunicazione per la nostra Banca rappresenta un fondamentale perno su cui poggia l’intera azione messa in atto sul territorio. Abbiamo sempre inteso la comunicazione come un fattore per acquisire vantaggi competitivi tra la clientela in essere e quella potenziale, cercando di mettere a sistema le numerose attività che la nostra Banca realizza. Con il passare degli anni è diventato uno strumento sempre più presente e necessario per dare valore alla nostra immagine e per far conoscere a tutti la nostra missione, i nostri valori, il nostro modo di fare banca. A questo, però, è stata associata una forte attività sociale sul territorio che accompagna la nostra comunicazione, in una sinergia che ha permesso di costruire tanto valore per l’azienda e per il territorio stesso.
- Investire in comunicazione è servito?
Visti gli importanti risultati economici che continuiamo a realizzare, nonché osservato il valore specifico che ha raggiunto il nostro “brand”, possiamo affermare che è sicuramente servito. Ma tutto ciò non nasce per caso, anzi è stato lanciato e accompagnato da una fitta strategia aziendale dettata, in particolare, dal Direttore Generale Michele Albanese, il quale è stato il vero iniziatore di questo disegno. Parlare oggi di comunicazione è quasi scontato, ma la nostra idea di avviare un percorso della specie, all’interno della Banca Monte Pruno, nasce più di cinque anni fa; tanto che avere una struttura che si occupasse di comunicazione in una Banca già 5 anni fa era una cosa un po’ rara. Siamo stati dei veri e propri precursori in un settore che ha dato soddisfacenti riscontri, quindi, anche sotto il profilo della crescita economica e reddituale dell’azienda. La nostra azione, con il passare del tempo, non è stata solo connessa alla comunicazione, ma è diventata un’attività di vero e proprio marketing territoriale.
- E’ facile stare dietro ad un Direttore come Michele Albanese che ha sempre visto la comunicazione come un mezzo efficace per tenere vivo il contatto con il mondo che gravita intorno alla Banca Monte Pruno?
Stare dietro al Direttore Albanese, in primis, è un’occasione. Seguirlo, in linea di massima, non è assolutamente facile e non mi riferisco al solo aspetto collegato alla comunicazione, perché lui è un vero visionario a 360 gradi, una persona che vede ben oltre rispetto a quella che può apparire agli occhi dei più. Come dicevo, è stato lui il vero artefice di questa costruzione che poi, con il passare del tempo, è stata ottimizzata in base a quelle che erano le nostre esigenze ed i nostri obiettivi. Per poter stare dietro al Direttore Albanese bisogna provare a ragionare e pensare alla sua stessa velocità, non dando nulla per scontato, ricordando che ogni cosa può essere un’opportunità per crescere e migliorare, ma, soprattutto, bisogna amare il proprio lavoro, perché può capitare di vivere una giornata di 25 ore oppure di rispondere ad un whatsapp intorno a mezzanotte e mezza, magari dopo averlo salutato da qualche minuto al termine di un incontro di lavoro e pensando nella propria mente “Ma come fa?!”. Per tutti noi è un esempio, dal quale “rubare” ogni secondo qualcosa, anche un semplice gesto.
- Gestire la comunicazione contestualmente tramite carta stampata, radio, digitale terrestre, web, è davvero cosa facile?
Non è semplice, perché, ogni strumento ha tempi e processi differenti. Oggi il web cattura una fetta importante dell’attenzione di chi segue. La cosa importante è riuscire a contestualizzare ogni attività ed ogni messaggio in base allo strumento che si intende utilizzare. Fortunatamente abbiamo il piacere, ogni giorno, di collaborare con diverse redazioni professionali ed a servizio del territorio che facilitano la nostra attività attraverso una buona diffusione di ciò che comunichiamo. Senza di loro tutto sarebbe sicuramente meno agevole.
- Giornalista sì, ma fondamentalmente sei prima di tutto un funzionario della Banca. Qual è il tuo personale rapporto con i giornalisti e come pensi che essi ti giudicano?
C’è, alla base di tutto, un grande rapporto di stima e di rispetto reciproco. Quando ci sono queste premesse tutto diventa più comodo ed un rapporto di collaborazione diventa una vera e propria sinergia, che semplifica la buona riuscita, non solo del nostro lavoro, ma anche del loro. Non nascondo che da ognuno di loro c’è sempre qualcosa da carpire, perché hanno una visione, comunque, diversa rispetto a quella nostra all’interno di una Banca. C’è confronto e supporto reciproco. Logicamente, il valore che ha la Banca Monte Pruno sul territorio influenza le relazioni, ma quando si cerca di rendere qualcosa nell’interesse degli utenti o dei clienti o, in generale, del territorio tutto diventa più facile ed il circuito che abbiamo costruito, nel corso degli anni, gira proprio come una macchina perfetta.
– Antonio Colombo –