Si chiama Banca della Terra l’ultimo progetto nazionale a cui aderisce il Comune di Sant’Arsenio. L’obiettivo è quello di favorire l’inclusione sociale e sanare i crescenti disequilibri delle aree interne rispetto alle altre più favorite del Paese, sottraendo all’abbandono terreni incolti e sottoutilizzati trasformandoli in occasione per le nuove generazioni.
“Nasce da un protocollo d’intesa con l’Associazione Nazionale Comuni Italiani – spiega il sindaco Donato Pica – che mira alla valorizzazione dell’agricoltura, prediligendo le colture tradizionali ed offrendo possibilità lavorative a giovani e meno giovani in forma singola o associata”.
Sibater, questo il nome del progetto, si avvale della consulenza e supervisione dell‘Anci: “La Banca della Terra è nata con la catalogazione da parte nostra di tutte le terre di proprietà del Comune. Abbiamo poi messo in rete l’elenco e l’Anci ne ha esaminato le caratteristiche. A breve partirà il bando pubblico che prevede la concessione per 9 anni a chi ne farà richiesta”.
La sola condizione sarà l’obbligo a carico dei concessionari di avviare l’attività agricola. Per i primi 2 anni i terreni sono concessi a titolo gratuito, gli altri 7 in cambio di un piccolo canone.
“Voglio ricordare che il Comune ha aderito al De.C.O. Regionale – riporta Pica per incentivare le richieste – ossia la Denominazione Comunale di Origine, marchio che riconosceremo a chi produrrà colture tradizionali per facilitarne la commercializzazione”.
“In questo modo – conclude – vogliamo favorire il ritorno alle colture agricole, recuperando i terreni incolti e offrendo opportunità di lavoro. Immaginiamo che questa azione possa contribuire anche a contrastare lo spopolamento dei nostri territori”.