Giovedì scorso decine di mamme di minori che si sono visti negare, per il superamento dei “tetti di spesa”, le cure riabilitative sono scese in piazza. Le loro storie hanno commosso e scandalizzato l’opinione pubblica e così l’ASL Salerno ha convocato per domani una tavolo tecnico per affrontare l’argomento.
Nella riunione i rappresentanti dei Centri di Riabilitazione porranno una serie di richieste come l’equità di trattamento dei Distretti Sanitari nei confronti di tutti i centri, il fabbisogno per le cure ambulatoriali e domiciliari calcolato a livello provinciale, conoscere i dati sulle liste di attesa e censire i rinnovi delle terapie bloccate, la garanzia di continuità delle cure interrotte.
Ma al centro del tavolo tecnico si discuterà anche della sperequazione che danneggia Salerno. Infatti i fondi per la riabilitazione assegnati all’ASL di Salerno sono fortemente al di sotto della media regionale. In Campania la spesa pro capite è di 37,78 euro, a Salerno invece è di 33,19 euro. Si tratta di 4,59 euro in meno a persona che significano, per la riabilitazione salernitana, oltre cinque milioni in meno rispetto a quelli che dovrebbe avere rispettando la media regionale.
Ecco perché a Salerno vengono superati i tetti di spesa e quindi negate o interrotte le cure riabilitative a chi ne ha bisogno. Legittimo che qualcuno si chieda “i malati di Salerno sono di serie B?”. Se ne parlerà nella riunione di domani alla ASL.
Le mamme, come hanno già annunciato, non si accontenteranno di parole o promesse, ma vogliono cure per i loro figli.
– Chiara Di Miele –
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