Lettera aperta alla redazione di Franco Iorio
La raccolta delle firme per il referendum abrogativo promosso da un vasto schieramento di forze politiche, sociali, associative e società civile è partita al motto di “Sì all’Italia unita, libera e giusta. Una firma contro l’Autonomia Differenziata”.
Ecco le ragioni del “NO”. In verità ho già scritto ma approfondisco. “La legge sulla Autonomia Differenziata va abrogata perché: spaccherà l’Italia in tante piccole patrie, condannando il Paese all’irrilevanza politica ed economica anche a livello europeo; aumenterà i divari territoriali; peggiorerà le già insopportabili disuguaglianze sociali a danno di tutta la collettività e, in particolare, di lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati, giovani e donne; moltiplicherà la burocrazia, complicando la vita alle imprese”.
Per questi motivi un arco così ampio del corpo sociale propone alla cittadinanza di sottoscrivere il referendum, il cui quesito recita: “Volete voi che sia abrogata la legge 26 giugno 2024, n.86, Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione?”.
Allora non si può non essere contro l’Autonomia Differenziata, per proclamare “sì all’Italia unita, libera, giusta”. La legge Calderoli è un tributo pagato alla Lega riconducibile a una connivenza tra i partiti di governo, ma va abrogata perché:
- PRIVATIZZA LA SALUTE perché compromette definitivamente il Servizio Sanitario Nazionale: il diritto alla salute sarà riservato a chi potrà permetterselo e le Regioni saranno ancor più libere di accelerare il processo di privatizzazione in atto;
- SMANTELLA L’ISTRUZIONE PUBBLICA regionalizzando la scuola e infliggendo un colpo mortale alla stessa identità culturale dell’Italia;
- DEMOLISCE IL WELFARE UNIVERSALISTICO lasciando il “residuo fiscale” alle Regioni più ricche e privando il welfare pubblico di risorse fondamentali per garantire i diritti sociali a tutti i cittadini;
- IMPOVERISCE IL LAVORO mettendo in discussione il contratto collettivo nazionale, che rappresenta un pilastro dell’unità e della coesione del Paese;
- COLPISCE LA SICUREZZA regionalizzando e frammentando la legislazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro, alimentando una competizione territoriale al ribasso sulla pelle di lavoratrici e lavoratori;
- FRAMMENTA LE POLITICHE AMBIENTALI rendendo impossibile un efficace contrasto al cambiamento climatico e la conversione ecologica del nostro sistema produttivo;
- FRENA LO SVILUPPO sottraendo totalmente allo Stato la competenza su materie strategiche (politiche energetiche; reti e infrastrutture; telecomunicazioni; porti e aeroporti; trasporti; ricerca scientifica; ambiente; cultura; rapporti con l’Ue; commercio con l’estero; protezione civile; etc.) e pregiudicando le prospettive dell’intero sistema economico nazionale;
- MA SOPRATTUTTO PERCHE’ DIVIDE IL PAESE: l’Autonomia Differenziata spacca l’Italia in tanti piccoli Stati, condanna il Paese all’irrilevanza politica ed economica, anche a livello europeo.
E questo non è un problema solo del Mezzogiorno, ma anche di tutto il sistema produttivo del Centro-Nord. E’ per tutto questo che la presenza alla campagna referendaria è d’obbligo e perché l’Italia deve continuare ad essere libera, unita e giusta.
– Franco Iorio –