Sulla questione dell’autismo, l’onorevole Virginia Villani del M5S, membro della Commissione Affari Sociali – Sanità, interviene dopo la discussione in Aula sulla mozione a sua prima firma che prevede un rinnovato sistema assistenziale e il riconoscimento della figura della figura del caregiver per le persone autistiche.
“Con la mozione a mia prima firma sull’autismo, vogliamo rispondere all’appello urgente delle famiglie e delle persone autistiche che chiedono risposte concrete, puntuali e adeguate circa i propri bisogni e le prospettive di vita in un contesto italiano che fatica a proporre servizi efficienti ed efficaci, ancora distribuiti in maniera non uniforme tra le Regioni. – commenta Villani – L’autismo è parte di questo mondo, non è un mondo a parte e per questo dobbiamo lavorare affinché il benessere della persona autistica sia garantito a 360 gradi. Chiederò anche al Ministero della Salute di intervenire circa le decurtazioni di ore di terapia per l’autismo decise senza una chiara ragione da alcune ASL della Campania, su cui i genitori e le associazioni hanno già vinto diversi ricorsi davanti al TAR”.
In Campania alcune famiglie si sono rivolte al TAR per il riconoscimento del diritto alla continuità delle cure. “Dall’altro lato, chi non ha i mezzi per rivolgersi alla Magistratura, – reclama Villani – resterà con terapie a singhiozzo: è inaccettabile!”.
“La complessità del fenomeno dell’autismo – continua Villani – con tutte le sue ricadute sulla tenuta del tessuto familiare e sociale in cui esso si colloca, richiede un’azione di investimento importante da parte delle istituzioni del territorio, in stretto raccordo con le associazioni dei familiari. Occorre una rivoluzione nel welfare di prossimità e nazionale per superare il modesto recepimento delle norme da parte delle Regioni, la scarsa omogeneità dei servizi sul territorio, spesso la loro inadeguatezza, la mancata continuità dei percorsi di cura, degli interventi riabilitativi ed educativi. A tal proposito, in Campania alcune famiglie si sono dovute rivolgere al TAR per il riconoscimento del diritto alla continuità delle cure. Dall’altro lato, chi non ha i mezzi per rivolgersi alla Magistratura, resterà con terapie a singhiozzo”.
Altro passaggio importante della mozione riguarda la figura del caregiver: “È opportuno che l’Italia possa finalmente dotarsi di una normativa che tuteli i caregiver familiari, ossia chi aiuta, in maniera gratuita e quotidiana, un proprio parente di primo grado non autosufficiente fisicamente o mentalmente. L’approvazione di questo provvedimento rappresenterebbe un segnale di crescita culturale del Paese e di attenzione verso tante persone lasciate sole ad affrontare un impegno così pesante. – afferma – Solo in questo modo, affermeremo il diritto delle persone autistiche e dei caregiver a vivere, non a sopravvivere. Con la mia mozione, dunque, abbiamo l’occasione di iniziare un percorso per fare in modo che le persone autistiche abbiano le stesse opportunità di tutti”.