Con un manifesto pubblico i gruppi di minoranza consiliare di Auletta mettono in risalto 10 punti su una serie di “promesse e proclami“, come vengono definiti dall’opposizione, del primo cittadino Pietro Pessolano.
“Il primo cittadino si è sempre vantato di una pressione fiscale bassa – scrive la minoranza – ma gli vogliamo ricordare che la nostra addizionale comunale è dello 0.8% mentre a Buccino è 0“. Nel manifesto si fa riferimento anche ad una “porcilaia che nel 2015 doveva diventare canile” e all’auspicio che “facciano quanto prima un bando per affidarla a qualche giovane che abbia voglia di investire ed approfittare delle misure del PSR come da noi più volte richiesto“.
I gruppi di minoranza continuano augurandosi “che il Sindaco faccia arrivare sul territorio quei 30-40 o 50 milioni e forse più che ci promise” e “aspettiamo con ansia anche il decoro che il paese merita, ma ci domandiamo che fine hanno fatto i due parchi giochi promessi e la piazza Mezzaluna annunciata con tanto di convegno alla Casa delle Parole nel 2016“.
L’opposizione consiliare aulettese chiede poi lumi sull’ultimazione dei lavori dell’ex Casa Comunale e sui 23 giovani da coinvolgere nel progetto “Garanzia Giovani”, oltre che sul progetto per la riqualificazione della Rupe (“Speriamo che questi lavori abbiano inizio quanto prima per mettere in sicurezza idrogeologica l’abitato di Auletta grazie ad un antico progetto ed interessamento legato alle precedenti Amministrazioni“).
Riguardo ai lavori effettuati sui plessi scolastici l’opposizione consiliare sostiene che “si poteva fare meglio e di più, basta guardarsi intorno e vedere come in altri paesi limitrofi hanno rifatto ex novo le scuole (vedi Polla)“.
“L’anno scorso – concludono – il sindaco scriveva che aveva 128.000 euro di soldi veri. Abbiamo chiesto più volte interventi urgenti sul territorio, ci aspettiamo di sapere cosa è stato fatto con quei soldi visto che alle richieste il sindaco ha sempre risposto che non ce ne sono ma conoscendo il personaggio dirà che non è colpa sua o è colpa dell’antico debito che gli hanno lasciato le vecchie amministrazioni“.
– Chiara Di Miele –