I panni sporchi si lavano in famiglia? Ad Auletta sembrerebbe proprio di no. L’agorà virtuale di Facebook, più affollata di Piazza Largo Cappelli, è diventata in queste ore teatro di un singolare scontro. Protagonista l’assessore con delega alla Protezione Civile Filippo Lupo che, senza mezze misure, attacca gli impiegati del Comune, a suo dire, fannulloni.
“Quello che fanno loro in un giorno, i dipendenti comunali non lo fanno neanche in un mese! Grazie a Fedele e Pippo!”: questa la didascalia a commento di una foto, da egli stesso postata, che immortala due cittadini aulettesi incaricati dal Comune per sei mesi della pulizia e della cura delle strade comunali. Un’esternazione che non ha mancato di suscitare vari commenti. C’è chi ha fatto ricorso all’ironia e chi, invece, si è parecchio indignato, invocando un intervento da parte primo cittadino Pietro Pessolano.
Ora, a noi non è dato sapere se effettivamente quanto denunciato da Lupo sia corrispondente o meno alla realtà dei fatti. La questione suggerisce, più che altro, una riflessione di carattere sociologico. È davvero il web diventato il surrogato virtuale della vita reale? Non sarebbe preferibile affrontare argomenti tra le mura della casa comunale meditando, ad esempio, circa una riorganizzazione del lavoro?
D’altra parte, però, i toni della vicenda appaiono anche di carattere pubblico. Come, sempre sul noto social network, l’assessore Lupo specifica “bisogna avere rispetto” dei cittadini che pagano le tasse e che, quindi, di rimando, pagano lo stipendio ai dipendenti del Comune. Dunque sarebbe questo il motivo che ha spinto costui a sollevare “in piazza” il problema. Il confine tra la sfera personale e l’interesse pubblico, insomma, è labile.
– Annachiara Di Flora –