Si è svolta ieri l’audizione della III Commissione speciale Aree Interne della Regione Campania, convocata dal presidente Michele Cammarano, che ha accolto l’istanza presentata dall’APS Radici, associazione di tutela del territorio che conta quasi 400 soci tra imprenditori agricoli, proprietari terrieri e liberi professionisti dell’area Alburni dell’alto e medio Sele-Tanagro.
Hanno partecipato, in rappresentanza dell’Aps Radici, la vicepresidente Cristina Ianniello, il segretario Giuseppe Carucci e la consigliera Antonella Ianniello. Ha partecipato in collegamento anche il presidente Carmine Cocozza.
Il Presidente Cammarano ha condiviso le preoccupazioni di Radici relative alla delocalizzazione delle Fonderie Pisano e all’insediamento dell’impianto di compostaggio Buoneco in un territorio a fortissima vocazione naturalistica, sottolineando la necessità di una profonda riflessione da parte di tutti i soggetti istituzionali che hanno partecipato alla filiera delle autorizzazioni e delle concessioni.
Insieme a Tommaso Pellegrino, Attilio Pierro, Nunzio Carpentieri e Andrea Volpe ha chiesto alla Giunta regionale di intervenire per preservare la vocazione agroalimentare dell’area.
Esprime soddisfazione il presidente di Radici, Carmine Cocozza: “Mi sento di ringraziare innanzitutto i soci dell’associazione, abbiamo unito le nostre forze diventando una bellissima realtà e una squadra competitiva che lavora con passione e determinazione per difendere la propria terra. Un ringraziamento particolare va a Carmela Carlucci, consigliere regionale della Basilicata, per la vicinanza espressa all’associazione Radici e al nostro territorio, limitrofo e storicamente simile alla Basilicata. Un ringraziamento va anche al sindaco di Buccino Nicola Parisi, il cui intervento è stato chiaro, preciso e circostanziato, ed ha evidenziato, tra le altre cose, la poca chiarezza nella gestione dell’area.
Ieri, con l’audizione in Regione Campania, è stata scritta una bella pagina per i nostri territori. Proseguiremo su questa strada, insieme, sinergicamente”.
“Durante l’audizione – aggiunge la vicepresidente Cristina Ianniello – sono emerse molteplici criticità ma il fattore più rilevante concerne un vuoto normativo: le aree industriali del cratere sembrano non rientrare sotto la responsabilità dell’ASI Salerno né dei comuni sui quali le aree insistono. Quel che l’associazione, in quanto espressione della volontà del territorio, chiede oggi alla Regione Campania è un intervento legislativo, volto a disciplinare le aree in questione. L’Aps Radici si fa, pertanto, promotrice di una proposta di legge finalizzata a disciplinare e contestualizzare le aree industriali realizzate dopo il sisma del 1980”.