“I prelievi e le analisi dei campioni di acque reflue, effluenti dai depuratori, costituiscono indubbiamente un aspetto nevralgico nell’ambito delle attività di verifica sul corretto funzionamento di un impianto. Ciò in ragione del fatto che il rispetto delle procedure di legge, previste dal Testo Unico Ambientale, rappresenta il sistema probatorio di eventuali violazioni”
A dichiararlo in una nota stampa è la società Consac Spa dopo la denuncia da parte del Codacons Vallo di Diano a seguito di alcune analisi che potrebbero rilevare alcuni parametri non a norma di legge.
“L’attività commissionata dal Codacons di Sala Consilina – spiega Consac – è stata eseguita in violazione delle più elementari norme in materia. La presunta quanto fantomatica ‘attività di controllo’ citata nel comunicato Codacons pare non sia stata effettuata da nessuna Autorità competente e, cosa ancor più grave, il prelievo non è stato eseguito al pozzetto di ispezione interno all’impianto di località Marrone. Pertanto, la caratterizzazione pubblicata non è certamente rappresentativa del refluo effluente dal predetto impianto gestito da Consac”.
La società specifica inoltre che “gli autocontrolli condotti dal laboratorio specializzato della Società e le ultime ispezioni effettuate dall’ARPAC, presso il depuratore di località Marrone di Sala Consilina, hanno evidenziato il rispetto dei limiti tabellari stabiliti per lo scarico finale in acque superficiali”.
“Consac gestioni idriche spa – conclude – sta pertanto valutando con i propri legali di denunciare, sia in sede penale che amministrativa, le attività del tutto illegittime, poste in essere dal Codacons nella persona del responsabile prof. Roberto De Luca”.
– Claudia Monaco –
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