Si è tenuto ieri l’incontro da remoto per il tentativo di conciliazione tra ASL e le sigle sindacali della provincia presso la Prefettura di Salerno. Presenti alla riunione il Capo di Gabinetto, dottoressa Stella Fracassi in rappresentanza delle Istituzioni, i dottori Perito Germano, Direttore Amministrativo ASL Salerno, e Antonino Di Domenico, la Coordinatrice del Servizio Personale della ASL, dottoressa Francesca Morelli, in rappresentanza dell’Azienda Sanitaria salernitana, e le organizzazioni sindacali territoriali di FP CGIL, CISL FP, UIL FPL, FIALS, FSI, NURSING UP, NURSIND, SNALV e UGL, che hanno esposto le criticità che hanno portato alla paralisi totale di tutti i servizi essenziali e di come “siano stati calpestati i diritti di tutti i lavoratori negli ultimi tre anni con la precedente Direzione Strategica: dalle mancate stabilizzazioni degli aventi diritto ai sensi della legge Madia (avendo raggiunto i 36 e 18 mesi come previsto dalla legge di bilancio 2021), dal mancato utilizzo delle graduatorie per il personale in servizio a tempo determinato e risultato idoneo in concorsi pubblici a tempo indeterminato presso altre aziende, ponendo un accento su una delle priorità che riguardano tutti i dipendenti ovvero la definizione e corretta allocazione delle risorse per la progressione economica orizzontale (PEO cd fasce) e le progressioni verticali e orizzontali”.
Le organizzazioni sindacali hanno preso atto delle posizioni su cui la parte pubblica ha interloquito e nello specifico, la stessa, ha assunto e condiviso la necessità di attivare nell’immediato le procedure di ricognizione e stabilizzazione degli aventi diritto ai benefici descritti nella legge Madia e nella legge di bilancio 2021, garantendo di portare a conclusione il processo delle verifiche di compatibilità economica e pertanto della disponibilità di attivare stabilizzazioni, reclutamenti, verticalizzazioni e passaggi orizzontali nell’ambito del Piano Triennale del Fabbisogno e dei tetti di spesa.
La stessa azienda si è resa disponibile ad affrontare la materia relativa alle progressioni orizzontali attraverso una verifica sull’andamento dei fondi relativi agli anni 2021 e 2022, materia che sarà affrontata come priorità durante una seduta negoziale.
Dopo un’ampia discussione le parti hanno ritenuto opportuno incontrarsi l’8 settembre per avviare il confronto al fine di ristabilire sane e trasparenti relazioni sindacali improntate a principi di responsabilità, correttezza, buona fede e trasparenza dei comportamenti per evitare l’insorgenza di conflitti.
Per i motivi descritti, dunque, i Segretari provinciali FP CGIL, CISL FP, UIL FPL, FIALS, FSI, NURSING UP, NURSIND, SNALV e UGL hanno ritenuto, conclusosi positivamente il tentativo di conciliazione, di revocare lo sciopero generale previsto per il 9 settembre al fine di riprendere le relazioni sindacali e per dare una risposta concreta ai tanti lavoratori stanchi di vedere calpestati i propri diritti.
“Speriamo che la ripresa sia improntata ai principi fondanti e fondamentali che regolamentano il confronto sindacale – hanno dichiarato i Segretari di tutte le sigle sindacali – essendo troppi gli Istituti contrattuali da disciplinare a tutela di tutti i lavoratori a causa dei sopravvenuti ritardi causati dalla precedente direzione strategica.”