Si è svolta il 27 novembre nell’esclusivo Cinemino di Milano la conferenza stampa di presentazione del nuovo box dei Pink Floyd “The Early Years 1987 – 2019”, che uscirà il prossimo 13 dicembre. Il box illustra l’ultima fase della parabola artistica della leggendaria band inglese, contrassegnata dagli ultimi tre album – “A Momentary Lapse Of Reason”, “The Division Bell” e “The Endless River” – e da due trionfali tournée immortalate nei dischi live e film “The Delicate Sound Of Thunder” e “Pulse”. Nei 18 dischi inclusi nel box – tra CD, DVD, Blu-ray e vinile – ci sono oltre 13 ore di materiale audio e video totalmente inedito, che testimoniano l’ultima fase di prorompente creatività della band del chitarrista David Gilmour, del batterista Nick Mason e del tastierista Rick Wright, prima della scomparsa di quest’ultimo avvenuta nel 2008.
Se l’ultima volta insieme della band risale al 2007 – con la performance, inclusa nel box, al Barbican Centre di Londra, in omaggio al fondatore del gruppo Syd Barrett, scomparso l’anno prima – perché il titolo del cofanetto riporta il 2019 quale anno di chiusura dell’arco temporale di riferimento? Perché quest’anno si è conclusa una massiccia e certosina operazione di revisione dei suoni e delle immagini contenuti nei dischi e nei filmati presenti nel box. Con risultati davvero sbalorditivi nelle parti audio e nelle parti video, come testimoniato dagli estratti audiovisivi mostrati nel corso dell’incontro al Cinemino.
Il miglioramento qualitativo del prodotto artistico è oltremodo elevato, fino ad aver creato qualcosa di nuovo rispetto ai dischi o film pubblicati originariamente. Tra gli appassionati c’è chi storce il naso rispetto alla massiccia operazione di remixing, restoring e updating sul materiale originale, ritenendola filologicamente non corretta. Tuttavia, gli interventi sono pienamente legittimati dal fatto che sono stati decisi, coordinati ed effettuati dai Pink Floyd stessi, ovvero dagli artisti che quei suoni ed immagini hanno creato e che, esercitando la più totale libertà creativa ed espressiva, hanno voluto reinventare i frutti della loro arte. La stessa libertà esercitata da Alessandro Manzoni quando riscrisse il romanzo “Fermo e Lucia” che diventò “I promessi sposi”. E di esempi se ne potrebbero fare altri nella storia dell’arte.
Siccome la musica dei Pink Floyd è ormai consegnata alla storia, come i puristi rispetto alle opere dei grandi della musica classica anche i cultori della band inglese sono estremamente esigenti rispetto ad ogni operazione che la riguardi. Soprattutto in Italia, da sempre i fan svolgono un importantissimo lavorio di studio, archiviazione e divulgazione dell’opera omnia pinkfloydiana. Infatti, in occasione del lancio di “The Later Years” alla stampa, la Warner Music – distributrice per l’Italia del catalogo Pink Floyd – ha fatto una scelta rivoluzionaria, avallata dalla casa madre inglese, affidando la presentazione del cofanetto ai due più importanti gruppi italiani di esperti e conoscitori dei Pink Floyd: The Lunatics e Cymbaline, così riconoscendone di fatto il fondamentale ruolo. The Lunatics è un collettivo di archivisti ed esperti che hanno pubblicato numerosi libri sui Pink Floyd e curato molti eventi a loro legati. Cymbaline è il più longevo magazine dedicato all’arte pinkfloydiana che, fondato a Sala Consilina nel 1991, da quasi 30 anni ne illustra ed approfondisce i contenuti. Ebbene, dopo la proiezione di quattro video tratti dal box, il funzionario della Warner Patrizio Romano ha chiamato accanto a sé Nino Gatti dei Lunatics e Carlo Maucioni di Cymbaline per illustrare i contenuti di “The Later Years”, raccontarne i retroscena e discuterne con i giornalisti presenti, tra i quali decani della critica musicale italiana come Mario Luzzatto Fegiz ed Enzo Gentile, penne dei più importanti quotidiani nazionali e voci storiche di trasmissioni radiofoniche dedicate al rock quali “Per voi giovani” e “Stereonotte”. Nell’introdurre i due interlocutori, Patrizio Romano li ha definiti esperti “che di Pink Floyd ne sanno più dei Pink Floyd stessi”: bel riconoscimento per i cultori che si riconoscono sotto le insegne di Cymbaline e Lunatics, nomi tratti da due canzoni dei Pink Floyd.
– Carlo Maucioni –