Al 3° “Galà dell’Arte” di Lugano, la formula non prevedeva una vera competizione. Gli artisti avevano presentato un dossier delle proprie opere e una giuria composta da cinque personalità molto note nel mondo dell’arte ne ha invitati sette.
Tra questi, in funzione della qualità del loro lavoro, sono stati attribuiti degli awards. È così che il 18 ottobre scorso il trofeo Golden Palette è stato consegnato a Carmine “Chicco” Sabbatella, artista originario di Sala Consilina.
Promosso da Malou Hallberg-Merz, fondatrice di CulturGo, prestigioso portale online di arte e lifestyle, l’esclusivo Galà prevedeva che gli artisti premiati con il Golden Palette sarebbero apparsi su Excellence Magazine Luxury oltre che quali “artisti del mese” sulla piattaforma CulturGo e avrebbero partecipato ad una collettiva a Lugano pochi giorni dopo la serata di Gala.
È l’ennesimo riconoscimento attribuito all’arte di Chicco Sabbatella che ha cominciato a forgiare il suo estro al Liceo Artistico di Teggiano per poi approdare alla gloriosa Accademia di Belle Arti di Brera dove ha conseguito la laurea in Arti Visive con specializzazione in Arte e Antropologia del Sacro Contemporaneo. Oggi Chicco collabora con l’Accademia.
Sapiente manipolatore della materia, Sabbatella non ha mai dimenticato le sue radici che affondano nelle pietre, nella terra, nel ferro e nei cuori di Sala Consilina. Anzi, li ha messi costantemente alla base delle sue intuizioni creative che sono diventate sculture, agoincisioni, arte sacra contemporanea, arte visiva. Sono queste le forme espressive nelle quali si esprime la sua creatività.
L’agoincisione è una tecnica innovativa e una originale cifra stilistica di Chicco Sabbatella alla quale ha dedicato due personali: “Pagine di ferro” nel 2009 e “Agoincisione” nel 2012 a Milano, città nella quale vive ed opera. Importante anche il lavoro su committenza pubblica: nel 2017 Sabbatella ha realizzato il monumento per la Guardia di Finanza di Piacenza in pietra leccese e ferro.
L’importante riconoscimento conseguito in Svizzera è stata l’occasione per rivolgergli qualche domanda.
- Quali opere hai portato a Lugano?
Ho presentato l’ultimo lavoro realizzato. Si tratta una scultura di 2,50 metri di altezza in ferro e pietra, sonora e luminosa. L’opera vuole evocare l’immagine di uno psicopompo contemporaneo e rendere partecipe il fruitore che può contaminare l’opera inviando tramite Bluetooth qualsiasi forma audio.
- Quale feedback hai avuto dall’esclusivissimo pubblico del Galà dell’Arte di Lugano?
È stata una serata di grande eleganza. Excellence e CulturGo, partner per questo evento, hanno organizzato nel dettaglio il premio che da tre anni viene conferito a chi si distingue per la qualità della propria produzione artistica.
- Crei utilizzando diversi materiali. Come scegli la materia prima da manipolare?
Spesso il mezzo, quindi la materia per giungere ad una forma plastica, è dettata dalla destinazione alla committenza oltre che dalla miglior scelta per un risultato ottimale. Lavorando su commissione cerco di cucire su misura l’opera, senza un limite espressivo ma con un concetto di ricerca che porta sempre a nuove idee.
- Degli artisti è affascinante e misteriosa l’intuizione creativa. Descrivi la tua?
La creatività va coltivata. Di mio assorbo e cerco di trascrivere in forme e tracce tutto ciò che mi coinvolge e che coinvolge. Cerco di essere un buon osservatore.
Una grande opera di Carmine Sabbatella, simile a quella esposta a Lugano, è installata a Sala Consilina dove è visibile nell’area industriale in località Mezzaniello.
– Carlo Maucioni –