La Camera ha approvato il ddl di riforma della magistratura onoraria, tanto attesa ma anche temuta dai “precari della giustizia”. Una legge delega che dovrà essere riempita di contenuto dai decreti delegati demandati al Governo e che non ha tenuto conto degli emendamenti presentati.
Confermata la figura tipicamente “onoraria” dei magistrati che dovranno impegnarsi in modo proficuo nel loro lavoro mediante la formazione e la responsabilità pari ad un magistrato di carriera. Verranno aumentate le competenze civili e penali della nuova figura del Gop (giudice di pace). Elisabetta Barone, Vice procuratore onorario in servizio presso la procura della Repubblica del Tribunale di Salerno si sofferma su alcuni punti chiave della legge.
- Qual è stata la reazione dei magistrati onorari Salernitani?
I magistrati onorari Salernitani hanno appreso con sgomento l’avvenuta approvazione della riforma perché dopo venti anni di attesa avremmo voluto più garanzie per la magistratura onoraria e garantiti i cittadini che da essa saranno giudicati.
Un epilogo non voluto?
Un epilogo che noi non avremmo voluto e benché abbiamo ricevuto in questi anni il sostegno di magistrati illuminati come l’ex procuratore capo dott. Franco Roberti, l’attuale procuratore Corrado Lembo e di altri capi degli uffici giudiziari nonché di esponenti della politica dell’opposizione, non siamo riusciti ad ottenere il testo della riforma desiderata. Di certo vi è l’equiparazione tra le figure dei magistrati onorari (giudici di pace, got e vpo) in una figura unica di magistrato onorario.
- La durata dell’incarico?
La durata è stabilita in 16 anni per i magistrati onorari ancora in servizio e di 8 anni per i magistrati che verranno, alla procura di Salerno siamo in venti in attesa di nuovi colleghi.
– Lucia Giallorenzo –