Un Consiglio comunale straordinario e monotematico quello che oggi pomeriggio si è tenuto nel Municipio di Sala Consilina, convocato con unico punto all’ordine del giorno l’installazione di impianti con potenza in singola antenna maggiore di 20 W sul territorio comunale.
Assise resa necessaria dal fatto che la società Inwit ha richiesto un’autorizzazione per installare in un terreno di proprietà privata di via Fieghi, in località Fonti, un’antenna 5G superiore a 20 W di potenza. La richiesta non è stata vista di buon occhio dai residenti della zona, considerato che l’impianto dovrebbe sorgere a poca distanza dal Plesso Scolastico di Fonti, frequentato da centinaia di giovanissimi alunni, da diverse aziende del territorio, tra cui la DFL Lamura che dà lavoro a decine e decine di dipendenti, e da una serie di residenze private. L’allarme, lanciato dal Comitato Ruris presieduto da Domenico D’Onza, è relativo soprattutto alla tutela della salute di chi abita o lavora in quella che ormai non si può più definire una zona periferica della città.
Presenti alla seduta di Consiglio, tra gli altri, anche l’imprenditore Pasquale Lamura, Domenico D’Onza del Comitato Ruris e diversi residenti della zona.
“Riteniamo che su argomenti di carattere generale non ci sono contrapposizioni – ha esordito il capogruppo di Salesi, Domenico Cartolano -. Non siamo contro la tecnologia ma non deve prevaricare sulla linea della salute pubblica. Non c’è stata da parte nostra una chiusura a monte, ma nella Conferenza dei Servizi mi ha lasciato perplesso l’assenza della società, mancando di rispetto alle Istituzioni e ai cittadini. Quando si va a casa di altri si bussa e si chiede permesso. Non siamo terra di conquista, ma tendiamo la mano dando a questi signori una proposta concertata, affinché si crei un tavolo tecnico con la loro presenza. Qualora non ci dovesse essere da parte loro alcuna apertura, vi chiediamo di andare muro contro muro“.
Cartolano fa riferimento alle sentenze del Tar e del Consiglio di Stato che hanno accolto i ricorsi dei cittadini residenti a pochi metri dai punti scelti per installare antenne 5G.
Dello stesso avviso il consigliere di opposizione Alessandro Carrazza, capogruppo di Evoluzione Sala: “Ho portato in visita sul posto il Sottosegretario alle Infrastrutture Ferrante per far sì che dia atto anche al Ministero dell’Ambiente delle notizie raccolte. A mio avviso non c’è bisogno di allarmismo, perché in passato ho già partecipato a una lotta contro un’antenna che fu poi spostata in una zona più decentrata. In quella occasione fu emanato un Regolamento comunale il quale stabilisce che le antenne vanno messe in zone periferiche. In questo caso Arpac ha dato parere positivo perché considera via Fieghi una zona periferica, per questo sarebbe opportuno convocare un tavolo tecnico. Dal punto di vista morale non me la sento di far installare un’antenna 5G in quella zona, quindi il Regolamento potrebbe essere modificato individuando una zona periferica adatta ad accogliere le antenne”.
Il consigliere Angela Freda ha poi ricordato che le istanze pervenute al Comune di Sala Consilina sono attualmente tre: quella di via Fieghi, quella di San Sebastiano e una terza a valle della città. “Dobbiamo immediatamente dotarci di un Piano antenne – ha aggiunto – per tutelare la salute dei nostri cittadini non solo oggi, ma anche per il futuro”.
“Le onde elettromagnetiche fanno male ed è scientificamente provato, però è evidente che questa ditta ha fatto accordi precedentemente all’istanza rivolta al Comune. Ma sulla base di quali studi? Ci sono dunque gli elementi per poterci opporre” ha dichiarato il consigliere Vincenzo Garofalo.
Dopo gli interventi dei consiglieri parola al sindaco Francesco Cavallone: “Non è possibile sospendere l’azione amministrativa in tal senso, perché si tratta di una responsabilità gestionale in capo al Dirigente dell’Area Tecnica che dovrà motivare un sì o un no alla richiesta. Tutto il Consiglio comunale potrebbe anche dire di no, ma non ha la competenza per poter fermare l’iter. Le richieste delle antenne erano in realtà quattro, ma una era su una zona comunale e, siccome non abbiamo risposto, l’istanza si è bloccata perché non abbiamo prestato il fianco. Se a monte ci sono accordi fatti con i privati, consentiti dalla legge, parte di conseguenza la procedura amministrativa“.
Cavallone ha riferito che ieri si è recato presso la sede dell’Arpac dove gli è stato spiegato che, all’arrivo di una richiesta, la prassi è quella di favorire il progresso tecnologico e, nel caso di via Fieghi, è stato valutato che l’antenna di Inwit rientra nei parametri.
“Verrà fatta una richiesta di delocalizzazione di questa antenna, ma in merito al Piano vi dico da subito che non risolve il problema, perché si dovrebbero indicare delle zone, possibilmente comunali, dove collocarle a nord, al centro e al sud del paese. Sedendoci con le aziende dobbiamo accettare che poi le antenne dovranno essere installate da qualche parte e sicuramente qualcuno si lamenterà. È comunque un’ipotesi valutabile e dunque si varerà questo Piano antenne” ha aggiunto il primo cittadino.
“La richiesta di via Fieghi è stata già fatta, ma siamo sicuri che, facendo un Piano antenne, la società non farà opposizione?” chiede Cavallone.
“L’unica sentenza del Consiglio di Stato che ha dato ragione ai cittadini ricorrenti c’è stata per un silenzio assenso da parte dell’Ente e questa potrebbe essere l’unica soluzione. Ritengo, inoltre, che vada interpellata la Soprintendenza per l’area archeologica vicina a San Sebastiano e per la presenza di acqua e problemi idrogeologici in via Fieghi piuttosto che puntare sul tema della tutela della salute, dato che le antenne sono considerate opere di urbanizzazione primaria” ha osservato l’assessore Michele Galiano.
L’assessore Luigi Giordano ha poi consigliato: “Non bisogna dare l’autorizzazione. Dobbiamo prendere questa decisione il più tardi possibile. Attendiamo che rispondano alle prescrizioni che abbiamo dato e sono certo che non lo faranno. Partecipiamo alla Conferenza dei Servizi del 1° febbraio. In seguito proporremo una zona comunale delocalizzata lontana dal centro abitato“.
Da chiarire che, mentre la Conferenza dei Servizi per l’antenna di via Fieghi è ancora in itinere, quella relativa alla località San Sebastiano si è già chiusa.
La proposta di delibera, approvata all’unanimità, è stata quella di esprimere la netta contrarietà all’installazione delle antenne, valutando soluzioni alternative in zone non urbanizzate, e di convocare un tavolo tecnico con le parti interessate, Provincia inclusa, i cui lavori saranno coordinati dal Sindaco.
Nel frattempo, come anticipato da Cavallone, a breve inizierà l’iter amministrativo per realizzare il Piano antenne.
Viene fuori, al termine della seduta, una forte coesione tra maggioranza e opposizione su quella che è una tematica di prioritario interesse per la comunità.