Il TAR del Lazio ha annullato la nomina di Francesco Curcio, originario di Polla, come procuratore capo di Potenza.
Il collegio, presieduto dal giudice Carmine Volpe (estensore Roberta Ravasio e Lucia Brancatelli referendario) ha accolto il ricorso presentato dal pubblico ministro di Potenza, Laura Triassi, che si è opposta alle valutazioni compiute tra la fine del 2017 e inizio 2018 dal Consiglio Superiore della Magistratura, nell’ambito dell’assegnazione di tre incarichi direttivi, tra cui quello di Curcio.
Oltre alla nomina di quest’ultimo, il TAR ha annullato anche le nomine del procuratore aggiunto di Napoli, Raffaello Falcone e della procuratrice di Nola Annamaria Lucchetta, per motivi simili.
Nel dispositivo, il TAR sottolinea alcune omissioni che appaiono incomprensibili, per la rilevanza delle esperienza, e che integrano un importante difetto di istruttoria che svilisce il giudizio finale. Secondo il Tar, che ha richiamato ad una circolare del Csm, nell’assegnazione degli incarichi va fatta una attività di natura valutativa, che non può fermarsi alla semplice enunciazione delle esperienze dei candidati. Il TAR ha quindi deciso che bisognerà rivalutare la posizione della ricorrente, il pm Triassi, e poi compararla con le altre posizioni.
Ma al momento Curcio resta al suo posto. In attesa di una nuova valutazione del Csm.
– Claudio Buono –