“Non è un omicidio di impeto, se fosse stata una persona arrabbiata con il sindaco si sarebbe scoperta“. E’ quanto affermato oggi all’AdnKronos dal deputato del Movimento 5 Stelle Luca Migliorino, coordinatore del Comitato, istituito all’interno della Commissione parlamentare Antimafia, che indaga sugli elementi istruttori relativi all’omicidio di Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica ucciso il 5 settembre del 2010 in circostanze ancora non chiare.
Secondo il deputato pentastellato si tratterebbe di un delitto “deciso da alte sfere criminali”.
Come spiegato, Vassallo “è stato ucciso da una persona, 9 colpi sono stati sparati dalla stessa arma e non è stata usata più di una pistola. Ma per organizzare il delitto le persone erano almeno due-tre-quattro, ciò è una cosa assodata. Io penso che gli inquirenti abbiano indagato veramente a 360 gradi. Erano quasi sicuri di essere arrivati a coloro che avevano commesso l’omicidio: basandosi molto su questa linea, è possibile che ne abbiano tralasciata qualche altra. La domanda è: chi può commettere un omicidio così importante e rimanere impunito per 11 anni? Se fosse stato un omicidio di impeto o per altri motivi al di fuori dalla scena criminale, la criminalità stessa, per evitare la grandissima attenzione che poi c’è stata, avrebbe fatto capire chi è stato, invece chi è stato ha avuto una protezione così alta che nemmeno c’è stata una vendetta da parte della criminalità organizzata. E’ difficile tenere un segreto per così tanto tempo quando le persone che hanno partecipato sono più di una”.
“Tutte le nostre indagini portano a Vassallo come una persona specchiata e veramente pulita che voleva preservare la sua zona, era simbolo dei sindaci d’Italia – osserva il deputato – Il suo modo schietto, come un padre che cerca di dare la giusta via, il suo dire di ‘no’ perché voleva preservare il territorio da affari illeciti, ha dato fastidio a tante persone anche dal punto di vista dell’economia. Anche se è passato tanto tempo, si tratta di casi che non è detto non possano essere risolti”.
La scorsa estate la Commissione ha svolto una missione a Pollica: “E’ diverso guardare le immagini girate dagli inquirenti con la videocamera e vederle dal vivo. Il sopralluogo è stato importante per vedere i luoghi e capire i fatti, abbiamo compreso perché l’omicidio è avvenuto in quel posto e non da un’altra parte, abbiamo capito le vie di fuga. Mi ha colpito anche il fatto che molte persone del posto non parlano chiaro: non mi riferisco a tutto il paese, ma molti sono omertosi e non vogliono dire tutto quello che sanno”.