Nel corso di un momento formativo indirizzato ai giornalisti del Vallo di Diano, complice una platea di giovani, il Consigliere regionale Tommaso Pellegrino ha evidenziato come la fermata dell’Alta Velocità nel territorio valdianese sia un volano di sviluppo e soprattutto una possibilità per consentire anche a professionisti che lavorano altrove di vivere nella loro terra natia.
“Siamo stati fortunati a poter ospitare una simile infrastruttura che apre ad una nuova configurazione del territorio e incentiva diverse prospettive di vita, ma bisogna essere pronti ad offrire servizi ai viaggiatori e a strutturare le condizioni per far davvero tornare a vivere qui chi lavora fuori”.
Il Capogruppo di Italia Viva in Consiglio ha ribadito con forza che la politica ha poco a che fare con la decisione di Rfi, che ha scelto il Vallo di Diano come zona dove far sorgere la stazione AV per ragioni tecniche. “Nei mesi scorsi ho parlato con un tecnico autorevole di Rfi, che spiegava come l’obiettivo dell’AV fosse quello di raggiungere la Calabria – spiega Pellegrino – Ovviamente per arrivare a Gioia Tauro bisogna passare di qui. Abbiamo avuto fortuna dal momento che il Lotto2 deve passare di qua. Non è merito di alcun Churchill, la decisone è di natura tecnica”.
“Ribadisco che sono stati i tecnici a scegliere il Vallo di Diano e hanno selezionato Buonabitacolo, ovvero il territorio comunale di Padula, perché è più vicino a quella che è la destinazione ultima, la Calabria – conclude Pellegrino – L’Alta Velocità indubbiamente costituisce un elemento di sviluppo dell’economia e del territorio, un mezzo per far tornare i giovani, ma bisogna creare le condizioni”.