Il sindaco di Caselle in Pittari, Giampiero Nuzzo, interviene sul progetto dell’Alta Velocità che, nel collegare Salerno a Praia, dovrebbe passare attraverso il Vallo di Diano dove, a quanto si è appreso nelle ultime ore, potrebbe sorgere una stazione tra Atena Lucana e Sala Consilina.
“In una mia precedente nota mi chiedevo a chi potesse giovare la decisione di Rfi di prevedere nel nuovo progetto dell’alta velocità il passaggio nel Vallo di Diano senza peraltro alcuna fermata – esordisce Nuzzo -. Sembrava, in effetti, una decisione a dir poco cervellotica. Ma la mia nota era carica di ironia. Era impensabile infatti che, considerata l’importanza dell’opera, non ci fosse il trucco. La verità era che non si poteva svelare tutto e subito, la pillola andava addolcita. Ora, finalmente, tutto è chiaro! Salerno come stazione principale, fermata prevista nel Vallo di Diano e quindi, in Calabria, a Praia a Mare“.
“Non credo ci sia bisogno di ulteriori commenti, una volta tolto il velo dell’ipocrisia – continua -. Non sono per la guerra tra territori (tra l’altro il mio Comune è, più o meno, equidistante sia da Sapri che da Atena/Sala Consilina). Ciò che trovo inaccettabile è che ‘altri’ debbano decidere le sorti del nostro territorio, senza nemmeno sentire il bisogno di ascoltare chi quel territorio lo vive e lotta quotidianamente affinché i propri figli possano continuare ad abitarlo. Non ci è stata riconosciuta la dignità di essere informati e di poter esprimere la nostra opinione sui motivi di tale decisione e, soprattutto, di discutere sul futuro della esistente tratta Salerno/Reggio Calabria. Tutto ciò è inaccettabile!“.
Per il sindaco di Caselle in Pittari c’è necessità di aprire tavoli di discussione, di supportare la Comunità Montana del Lambro – Mingardo – Bussento che già si è mossa in tal senso e coinvolgere tutte le istituzioni che “non devono sottrarsi alla discussione su questo punto e, in generale, su tutto ciò che può servire a migliorare la viabilità e il collegamento tra i diversi territori a sud di Salerno“.
– Chiara Di Miele –