Il Comitato di Lotta 1987, l’associazione nazionale Codici ed il Comitato per l’Alta Velocità nel Cilento assieme ad un gruppo di sindaci, parlamentari e rappresentanti politici regionali, provinciali e locali si dicono pronti ad aprire un tavolo tecnico con l’obiettivo di accreditarsi presso la Conferenza dei Servizi all’interno del Consiglio generale dei Lavori Pubblici per discutere, in sede di dibattito pubblico, la nuova infrastruttura dell’Alta Velocità/Alta Capacità di Rete Ferroviaria Italiana.
È il risultato dell’incontro svoltosi a Sapri, nell’Auditorium comunale “Giuseppe Cesarino”, alla presenza del primo cittadino Antonio Gentile, dei sindaci di Vibonati, Ispani, Torraca, Caselle in Pittari, Centola-Palinuro, Maratea e Vallo della Lucania, del senatore del Movimento 5 Stelle Franco Castiello, del consigliere regionale Attilio Pierro, dei consiglieri provinciali Pasquale Sorrentino e Carmelo Stanziola e del presidente dell’associazione culturale “Oltre Pisacane”, Franco Maldonato. Pochi, però, i cittadini presenti.
“All’interno del dibattito pubblico si accrediterà un territorio molto vasto, quello completamente tagliato fuori dal progetto di RFI – sottolinea il segretario del Comitato 1987, Emanuele Vita – Stiamo parlando di un territorio, che si estende fino a Maratea, a forte vocazione turistica. Il Comitato 1987 ha finora chiesto il passaggio dell’infrastruttura da Sapri. Se RFI continuerà a non coinvolgere i territori ma ad escluderli e danneggiarli, allora a questo punto non ci resta che mettere in discussione l’intera opera”.
Tra gli interventi, da registrare quello del presidente dell’associazione culturale “Oltre Pisacane” Franco Maldonato, il quale la scorsa estate aveva avuto un’interlocuzione sul tema con la presidente della Commissione Europea, Ursula Von Der Leyen.
“È essenziale – sottolinea Maldonato- superare la prospettiva campanilistica per conquistare una visione complessiva. La scelta di RFI è contraria agli interessi generali della Nazione e del Mezzogiorno d’Italia perché punta a spendere tanti soldi per una scelta contraria alla logica della prevenzione del rischio sismico, della salvaguardia delle bellezze naturali e paesaggistiche e della strategia europea di decarbonizzazione e minor consumo del suolo. Ma come si raggiunge tutto questo se nel progetto di fattibilità di RFI è previsto che si scavino 5 gallerie tra gli Alburni e Montesano sulla Marcellana? La nostra riflessione non deve puntare a mettere i territori l’uno contro altro bensì a farci rendere conto che dobbiamo vivere tutti insieme in un sistema governato da regole”.