“Sappiamo tutti, tranne chi lo nega o fa finta di niente, che siamo entrati oramai in una fase di anormalità climatica che sta accentuando la frequenza e l’intensità di eventi meteo estremi, responsabili di situazioni emergenziali per crisi idrica, franamenti, alluvioni, con danni ambientali e socio-economici più o meno gravi e, molto spesso, con perdita di vite umane, come avvenuto di recente nel nostro Paese ad Ischia, nelle Marche e in Emilia Romagna” a dichiararlo è Beniamino Curcio, Presidente del Consorzio di Bonifica Integrale Vallo di Diano e Tanagro.
“L’Italia, collocata al centro del Mediterraneo – prosegue – è per sua natura intrinseca un Paese più a rischio e non a caso detiene, a livello europeo, il primato dei danni subiti per effetto degli eventi meteo estremi (dai 74 ai 90 miliardi di euro negli ultimi 40 anni). La tendenza più allarmante, comunque, è il repentino passaggio da un evento eccezionale ad un altro di segno opposto. Infatti, l’alternarsi di siccità e alluvioni sta diventando la norma in tutto il Paese e quindi anche in zone come il Vallo di Diano dove tali eventi calamitosi, fino a poco tempo fa, erano più sporadici e dagli effetti più facilmente gestibili. Anche da noi, dunque, la siccità da occasionale sta diventando sistemica e gli stessi eventi alluvionali, per una serie di ragioni ma anche per effetto dei cambiamenti climatici, stanno diventando sempre più intensi, ripetendosi anche più volte all’anno e destando non poco allarme nei cittadini. Di fronte a un quadro così sconcertante non si può di certo stare a guardare. Abbiamo tutti il dovere di agire e di farlo senza tentennamenti e con azioni concrete”.
E’ una sfida, quindi, soprattutto per quegli Enti che hanno responsabilità di governo, chiamati ad agire di concerto per programmare una strategia di adattamento volta a proteggere territori resi sempre più fragili e vulnerabili dal susseguirsi di questi eventi meteo eccezionali. Una sfida epocale anche per i Consorzi di Bonifica che, per la loro prerogativa, sono tenuti ad investire nella resilienza dei propri comprensori e degli stessi sistemi agricoli che vi sono insediati, potenziando e migliorando le infrastrutture idrauliche e irrigue con una visione strategica integrata dovendo, al tempo stesso, perseguire obiettivi di difesa dell’acqua e difesa dalle acque.
“Sicurezza idraulica, nuovi e moderni impianti di irrigazione, piano invasi. Su queste tre direttrici si sta muovendo il nostro Consorzio per fronteggiare le ricorrenti situazioni emergenziali che si registrano nel nostro territorio, legate alla siccità e alle alluvioni – annuncia Curcio -. Per affrontare problemi delicati e complessi, come quelli legati alle anomalie climatiche, ci vogliono scelte coraggiose e una grande capacità di cogliere e costruire opportunità di interventi. Per questo da qualche anno a questa parte abbiamo messo in campo una progettualità di ampio respiro, ottenendo grandi risultati in termini di finanziamenti, che ci consentiranno di realizzare opere di mitigazione e prevenzione dei rischi di straordinaria importanza per il Vallo di Diano. E a proposito di coraggio, di certo va riconosciuto che questo non ci è mancato quando nel 2019 abbiamo deciso come Consorzio di chiudere un accordo di collaborazione con Campania Ambiente (ora SMA Campania), società in house della Regione, per poter mettere mano nel Fiume Tanagro dopo quasi vent’anni di abbandono assoluto. Un’iniziativa lungimirante, che ci ha permesso da subito di eseguire una serie di lavori di pulizia e di progettare altri interventi strutturali. Relativamente a questi ultimi, siamo partiti da pochi giorni con lo svuotamento della vasca di Polla ed appena ci dà il via la Regione apriremo altri cantieri a Sala Consilina, Sassano, Buonabitacolo e Casalbuono, per interventi di manutenzione straordinaria e ripristino opere (sponde, argini, briglie, vasche). Finora, grazie a questo rapporto di collaborazione abbiamo speso ed ottenuto quasi 1 milione di euro. Ne restano da spendere altri 3 milioni, già assegnati in capo a SMA Campania. Come Consorzio stiamo cambiando il volto del Tanagro senza spendere soldi dei consorziati”.
Sempre relativamente al Tanagro, da qualche giorno è stata chiusa la procedura per le analisi chimiche dei sedimenti delle vasche da svuotare (Mesole e Cappuccini) e, pertanto, ora può partire la gara per appaltare i lavori di sistemazione e messa in sicurezza del progetto di 6 milioni di euro finanziato dalla Regione agli inizi di giugno di quest’anno, dopo un lungo periodo di gestazione. Particolarmente proficuo è poi il lavoro portato avanti sul fronte dell’irrigazione: “Nella penultima riunione della Deputazione Amministrativa – ha sottolineato il presidente del Consorzio – abbiamo approvato lo studio di fattibilità dell’invaso ‘Sant’Antuono’ che intendiamo realizzare tra Polla e Atena Lucana. L’anno scorso abbiamo proposto alla Regione un nostro Piano invasi che, oltre a quello di Sant’Antuono, contempla altri 4 invasi medio-piccoli e la stessa Diga di Casalbuono per un importo complessivo di 237.171.500 euro. Tale piano è stato integralmente recepito dal Piano Idrico Campano 2022. Siamo fortemente determinati nel portare avanti queste specifiche iniziative progettuali perché coscienti che l’acqua, elemento fondamentale per l’ambiente e la vita, ma al tempo stesso risorsa scarsa e preziosa, necessita non solo di essere regimentata per ragioni di sicurezza idrogeologica dei territori e delle comunità, soprattutto in aree bonificate come il Vallo di Diano, ma anche di interventi infrastrutturali per conservarla quando ce n’è troppa e riutilizzarla nei periodi di scarsità idrica”.
L’invaso di Sant’Antuono rappresenta un’opera strategica, consentendo di estendere l’irrigazione consortile in 400-500 ettari di terreni ricadenti nei territori di Atena Lucana e Polla. Un’opera importante come serbatoio di raccolta dell’acqua, che si presta anche per altri impieghi come la produzione di energia idroelettrica e l’uso ricreativo. Un’opera utile, medio-piccola e a basso impatto ambientale.
“Nell’ultima seduta del 19 settembre – prosegue – abbiamo invece approvato gli atti di gara del progetto sull’irrigazione che ci è stato finanziato al 100% dal Ministero delle Politiche Agricole con i fondi del PNRR (6.349.324,02 euro). Sono previsti una serie di interventi di ristrutturazione, ammodernamento, adeguamento strutturale e tecnologico degli impianti consortili esistenti, nell’ottica della ottimizzazione e del risparmio della risorsa idrica. E’ prevista anche la sostituzione dei gruppi di consegna e l’installazione di apparecchiature di telecontrollo e di misurazione dei consumi”.
Con l’attuazione di questo progetto, sarà contestualmente realizzata una iniziativa pilota, finalizzata ad indirizzare e incentivare gli agricoltori a dare un proprio contributo all’efficientamento dell’intero sistema irriguo, innovando i metodi irrigui aziendali. Sarà realizzata in pratica una piattaforma informatica, tipo “Irriframe” già in uso in altre realtà consortili, che, elaborando un bilancio idrico per ogni azienda sulla base di dati suolo/pianta/atmosfera, permetterà di fornire agli agricoltori, tramite SMS, un consiglio circa il momento più opportuno per praticare l’intervento irriguo e la quantità di acqua da dare.
“Disponiamo comunque di altri due progetti già approvati e in attesa di finanziamento, più un quarto progetto approvato e finanziato, in attesa di decreto, riguardante l’irrigazione dell’area del carciofo bianco di Pertosa. Tutti progetti, questi dell’irrigazione, studiati ed elaborati con un approccio innovativo e strutturale con l’obiettivo di trattenere più acqua sul territorio, rendere i sistemi per l’irrigazione più resilienti rispetto alla siccità, migliorare l’efficienza delle nostre infrastrutture irrigue, cambiare l’agricoltura per ridurre i consumi e ottimizzarne l’impiego. Digitalizzazione, gestione automatizzata e telecontrollata, monitoraggio continuo, sistemi di supporto decisionali, pagamento dei tributi in base al consumo e distacco utenze morose. Sono queste le linee di azione su cui stiamo incentrando il nostro impegno per la modernizzazione degli impianti consortili. Abbiamo, dunque, motivo di guardare al futuro con ottimismo” conclude Curcio.