Una nuova TAC per l’Unità Operativa di Radiologia dell’ospedale “San Carlo” di Potenza, diretta dal dottor Enrico Scarano. Un macchinario in grado di acquisire in 1/3 di secondo circa 16 centimetri del nostro corpo, contro i 3,2 centimetri degli apparecchi di più recente acquisizione, permettendo in un solo battito cardiaco di acquisire tutto il cuore con le arterie coronarie e l’aorta toracica.
“Nonostante il difficile momento che stiamo vivendo – afferma Scarano – il San Carlo non ha mai interrotto le sue attività di diagnostica per immagini, sia nella prima fase dell’epidemia che in questa seconda ondata, prestando attenzione ai bisogni dei pazienti, in particolare oncologici e cardiopatici. Il mio personale ringraziamento va a tutto il personale della Radiologia che, con abnegazione, riesce a soddisfare i bisogni e le domande di salute provenienti sia dal territorio locale che da contesti extraregionali“.
La nuova TAC consente di ottenere una risoluzione e una velocità di acquisizione di circa 4 volte superiore rispetto al migliore apparecchio attualmente in dotazione all’ospedale di Potenza, con una riduzione della dose fino a 7 volte rispetto ai precedenti apparecchi. “La riduzione della dose è uno degli aspetti più importanti per il quale in questi anni abbiamo notevolmente investito – prosegue – grazie alla proficua collaborazione con il Servizio di Fisica Sanitaria di questo ospedale rappresentato dal dottor Mazziotta. L’obiettivo è quello di ottenere, a parità di qualità di immagine, una riduzione sempre maggiore dell’esposizione ai pazienti, mediante l’applicazione di protocolli a bassa dose in diverse patologie, anche nel rispetto delle recenti disposizioni di legge in ambito protezionistico”.
Quanto al controllo e al monitoraggio degli esiti che le polmoniti da Covid potrebbero aver causato ai pazienti, il Direttore della Radiologia rimanda ad uno studio condotto in collaborazione con l’IEO di Milano per la diagnosi precoce del tumore polmonare con TC del polmone a bassa dose e che si appresta a rilanciare, in collaborazione con la Regione Basilicata, per lo studio dei casi legati agli effetti del contagio da Covid-19, in quello che i medici del “San Carlo” definiscono “screening polmonare a 360 gradi (asbesto, Covid, fibrosi e tumore polmonare)“.
“Questa nuova tecnologia – precisa il dottor Scarano – trova tuttavia il suo massimo potenziale nello studio della patologia cardiovascolare ed in particolare delle arterie coronarie (Coronaro-TC). Negli ultimi anni, in collaborazione con il Dipartimento Cardiologico abbiamo aumentato significativamente l’offerta di tali esami (circa 1000 esami/anno nel 2019 e 750 nel 2020, nonostante l’emergenza Covid) che consentono di ottenere una diagnosi precoce e di evitare esami più invasivi e costosi come la coronarografia. In particolare, nei pazienti a rischio medio-basso di infarto miocardico o con esami diagnostici e funzionali discordanti, si propone come esame di diagnosi precoce, grazie appunto alla ridotta esposizione radiante rispetto ad un esame tradizionale e all’elevato valore predittivo negativo (cioè la capacità di identificare i pazienti che non necessitano di ulteriori approfondimenti diagnostici). Ovviamente, queste caratteristiche ci consentiranno di estendere le applicazioni ai pazienti di giovane età, ad esempio pediatrici per la valutazione di anomalie cardiovascolari. Un’altra applicazione fondamentale nell’ambito della patologia vascolare, grazie alla rapidità di esecuzione e alla qualità di immagini, sarà la valutazione perfusionale cerebrale dei pazienti con ictus all’esordio, per valutare la reale estensione dell’area ischemica al fine di un trattamento tempestivo”.
– Chiara Di Miele –