In queste ore tanto si sta parlando delle profonde buche su alcune delle principali strade di Roma, tanto che la Procura ha avviato un’indagine in relazione alle condizioni in cui versano le arterie capitoline dopo una serie di esposti presentati soprattutto da associazioni a tutela dei cittadini e dei consumatori. Quello che, secondo le più note testate giornalistiche del Paese, sembrerebbe un problema che attanaglia la Capitale, in realtà da qualche settimana mette in ginocchio numerosi cittadini del Vallo di Diano che, da più parti e soprattutto attraverso i social network, lamentano la presenza di buche sulle principali strade del comprensorio e una pessima tenuta dell’asfalto.
La problematica si presenta in particolar modo lungo le strade di competenza della Provincia che, soprattutto dopo la permanenza della neve nelle scorse settimane e probabilmente anche a causa del sale sparso per evitare la formazione di ghiaccio, sono da giorni “costellate” da quelle che sono ad un passo dal potersi definire delle piccole voragini. Lungo la Strada Provinciale 11, nel tratto che collega Silla di Sassano e Pantano di Teggiano, nelle ultime settimane è diventato quasi impossibile circolare serenamente. Su entrambi i lati di marcia delle buche estese rendono praticamente arduo proseguire seguendo una traiettoria di marcia diritta e, dunque, molto spesso le auto sono costrette ad evitarle all’improvviso per non averle viste abbastanza in anticipo per frenare oppure a sterzare bruscamente posizionandosi al centro della strada e rischiando di urtare i veicoli che procedono dal lato opposto. Stesso discorso vale per la Strada Provinciale Teggiano-Polla che dalla località Piedimonte fino a San Pietro al Tanagro è ormai più simile ad un formaggio gruviera che ad un’arteria principale degna di questo nome. E per la Strada Statale 19 che da oltre un mese, nel punto di confine tra Sala Consilina ed Atena Lucana, presenta, tra le tante, una buca profonda in cui quasi tutti, almeno una volta, sono andati a finire.
Spesso, inoltre, è facile diventare protagonisti di uno scontro semplicemente perchè ormai tutti guidano al centro della strada per evitare di finire con gli pneumatici nelle buche laterali alle carreggiate ed è poco improbabile che gli specchietti dei due veicoli che procedono nei sensi di marcia opposti possano urtarsi. Senza contare tutti i danni agli pneumatici, agli ammortizzatori e alla carrozzeria delle numerose auto che quotidianamente percorrono queste che sono le principali strade di collegamento tra i vari centri del Vallo di Diano.
Dunque dovremmo attendere che qualcuno esponga il problema in Procura così come è accaduto a Roma? O che invece, molto più semplicemente, chi di competenza si faccia carico della faccenda provvedendo a restituire a queste strade quantomeno una parvenza che le renda degne di questo nome? Ai cittadini del Vallo di Diano, invece, una cosa andrebbe restituita e si chiama “dignità“. Quella che viene calpestata e negata ogniqualvolta gli si prova a far credere che, in fondo, possono fare a meno di prendere il treno vicino casa, evitare di recarsi in un Tribunale locale e guidare facendo la gincana tra le buche stradali.
– Chiara Di Miele –