L’International Archaeological Discovery Award, il Premio intitolato a Khaled al-Asaad, Direttore dell’area archeologica e del Museo di Palmira dal 1963 al 2003, che ha pagato con la vita la difesa del patrimonio culturale, è l’unico riconoscimento a livello mondiale dedicato al mondo dell’archeologia. La Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico e Archeo, la prima testata archeologica italiana, hanno inteso dare il giusto tributo alle scoperte archeologiche attraverso un Premio annuale assegnato in collaborazione con le testate internazionali Current Archaeology, Antike Welt, Dossiers d’Archéologie, Archäologie der Schweiz.
Le cinque scoperte del 2016 sono state la grande città dell’Età del Bronzo presso il piccolo villaggio curdo di Bassetki in Iraq, l’edificio della barca di Sesostri III e i graffiti di 120 navi ad Abido in Egitto, la prima opera architettonica dei Neanderthal in una caverna di Bruniquel in Francia, la città indo-greca di Bazira in Pakistan, le 400 tavolette di epoca romana ritrovate a Londra. Scoperta dell’anno è risultata la grande città dell’Età del Bronzo a Bassetki nel Kurdistan, fondata intorno al 3000 a.C. e la cui storia si è protratta per 1200 anni. Il Premio sarà consegnato a Peter Pfälzner, Coordinatore della missione archeologica e Direttore del Dipartimento di Archeologia del Vicino Oriente dell’IANES-Institute Ancient Near Eastern Studies dell’Università di Tubinga (Germania), domani, venerdì 27 ottobre, alla presenza di Waleed, Fayrouz e Omar, archeologi e figli di Khaled al-Asaad.
La Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico è riconosciuta sin dal suo inizio da Unesco e Unwto quale best practice di dialogo interculturale, non solo attraverso la partecipazione nel Salone Espositivo di circa 25 Paesi Esteri e la presenza annuale di un Paese Ospite Ufficiale, ma anche per dedicare annualmente significativi momenti a questo tema.
Inoltre, la Borsa in occasione del Ventennale è anche in lingua araba. È la campagna molto innovativa e senza esempi analoghi in Europa o nel mondo nell’ambito delle Fiere del Turismo, che con lo slogan “Con BMTA il turismo archeologico parla arabo” invita le persone di lingua araba interessate all’archeologia e al turismo culturale a connettersi con il sito www.bmta.it o a visitare Paestum, colonia della Magna Grecia che ha fatto tesoro della cultura greca e di quella romana, custodendo le vestigia di entrambe.
“Non è un progetto commerciale, ma culturale – come afferma il fondatore e direttore Ugo Picarelli – quella di una nuova forma di inclusione sociale, in nome della denominazione ‘Mediterranea’ della Borsa (area geografica crocevia di civiltà) e del voler perseguire la mission della ‘diplomazia culturale‘. Nel Salernitano, come nel Sud Italia, vivono migliaia di cittadini arabi, moltissimi dei quali, probabilmente, del patrimonio culturale non sanno nulla, benché vivano in luoghi dove si afferma la loro storia e dove emerge a pieno una parte non certo secondaria della loro tradizione culturale. Scoprirla non è solo un’acquisizione di conoscenza, ma una opportunità di dialogo e confronto, consapevoli nella loro lingua che il patrimonio culturale, non solo quello dei siti Unesco, appartiene anche a loro”.
– Chiara Di Miele –