Oltre 800 i comuni che secondo il Ministero dell’Economia e Finanze non hanno deliberato entro il 30 luglio 2015 in merito alle aliquote fiscali comunali. Nel Vallo di Diano anche San Pietro al Tanagro e Sant’Arsenio sono nella lista dei comuni “ritardatari”.
Una normativa del 2015 in materia di bilancio prevedeva, infatti, che entro il 30 luglio del 2015 tutti i comuni potessero modificare le proprie aliquote, diversamente si sarebbe andato avanti con quelle dell’anno precedente. Alcuni comuni hanno deliberato oltre i termini previsti, sperando in una proroga tanto annunciata che alla fine però ha toccato soltanto i comuni siciliani. San Pietro al Tanagro e Sant’Arsenio si sono così viste impugnare le delibere “ritardatarie” davanti al Tar che ha confermato la linea del MEF.
Il Comune di San Pietro al Tanagro in merito alla vicenda non si è però arreso e qualche giorno fa si è detto pronto a ricorrere al Consiglio di Stato. “Il dato relativo al trasferimento erariale è arrivato tardi, a fine luglio e questo ha creato difficoltà – ha dichiarato l’Assessore Antonio Pagliarulo con delega al bilancio – inoltre abbiamo avuto un taglio di fondi pari a 80mila euro che per il nostro piccolo comune è una cifra importante aggravata dal taglio dell’Imu Agricola, per questo abbiamo deliberato in ritardo e con un aumento che potesse consentire di riequilibrare il bilancio”. L’Assessore di San Pietro al Tanagro è tuttora però fiducioso che in Senato verrà approvata una sanatoria grazie all’emendamento dell’Anci sulla validità per il 2015 delle “deliberazioni regolamentari e tariffarie in materia di IMU, TASI, tassa sui rifiuti (TARI) e addizionale comunale all’Irpef adottate dai comuni entro il 30 ottobre 2015”, sottolineando le incertezze che hanno interessato tutto il 2015.
Il tribunale amministrativo regionale si è pronunciato di recente anche per Sant’Arsenio confermando le azioni del MEF. Il vice sindaco, Andrea Annunziata, con delega al bilancio e ai tributi ha voluto sottolineare che “le aliquote normalmente si deliberano in fase di approvazione del bilancio, entro cioè la fine dell’anno, inoltre per un cavillo burocratico non sono state prorogate le delibere e quindi ci siamo trovati spiazzati.” Il neo vice sindaco ha inoltre spiegato che “l’ufficio economico finanziario preposto non è stato in grado di determinare in tempi celeri il fabbisogno di entrata del comune di Sant’Arsenio per pareggiare le spese e ci siamo pertanto ritrovati in ritardo.” Anche Il comune di Sant’Arsenio ha incaricato un legale per gestire il ricorso al Tar di Salerno.
– Tania Tamburro –
Ma non esiste un bilancio pluriennale? Dove erano gli amministratori nel 2014?