Alfonso Bergamo, regista teatrale di Eboli, è stato premiato con l’opera “Il Soffio” come miglior film al XIII Festival Internazionale del Cinema Patologico di Roma. Su 1298 opere “Il Soffio” ha vinto il premio più ambito.
“Ho vinto! Abbiamo vinto! – commenta felice Alfonso Bergamo sui social – Il primo ringraziamento va al fondatore e ideatore del Teatro Patologico e del Festival Internazionale Dario D’Ambrosi, una persona speciale che ha creato una realtà unica con una mission davvero importante. Un grazie di vero cuore a tutta la mia troupe, ad Anita e Rossana Tenerelli, a mio fratello Craig Peritz, al piccolissimo Ilai, a mia moglie Elena Romagnoli, a Luca Ferdinandi e a tutti i ragazzi del First Team che hanno preso parte a questo meraviglioso progetto”.
Il Festival è articolato in un concorso lungometraggi, dalla durata minima di 40 minuti e dal concorso cortometraggi, durata massima di 15 minuti. Proprio in questa sezione Alfonso Bergamo ha ottenuto la vittoria.
Il Festival, promosso dall’Associazione Teatro Patologico, intende promuovere il giovane cinema italiano e straniero ed attivare sinergie tra il mondo del cinema ed ambienti in cui si lavora sul disagio mentale e l’emarginazione sociale, convinti che questo possa contribuire ad un’evoluzione del linguaggio cinematografico stesso. L’aggettivo “patologico” associato al nome del Festival si riferisce, in senso lato, alla composizione della giuria dello stesso ma non ai temi dei lavori presentati, i quali non devono essere necessariamente attinenti alla tematica del disagio sociale, potendo spaziare attraverso i più svariati contesti.
La giuria, infatti, è composta da ragazzi diversamente abili della scuola di teatro integrato La Magia del Teatro e del primo Corso Universitario di “Teatro Integrato dell’Emozione”, in collaborazione con l’Università di Roma “Tor Vergata”.
“La Creazione. L’Amore. La Luce. Il Soffio. – aggiunge Alfonso Bergamo – Grazie a Premiere Film per la Distribuzione Festivaliera e all’ARCA Productions per averci dato questa bellissima opportunità”.