“Un ulivo per la vita” è questo il nome della campagna nazionale promossa da Acli Terra ed Unapol (Unione Nazionale Associazioni Produttori Olivicoli), nata con lo scopo di sostenere azioni di solidarietà verso le fasce più esposte alla fragilità economica.
“Così facendo – dichiara Gianluca Mastrovito, vice Presidente nazionale vicario dell’Associazione professionale agricola delle ACLI – ci impegniamo a sostenere sui territori provinciali alcune delle realtà di prossimità (case famiglia, mense dei poveri, caritas e parrocchie, centri accoglienza), dal riconosciuto valore sociale, che quotidianamente operano nella cura delle fragilità sociali attraverso risposte ai fabbisogni materiali, educativi e sanitari. Si è scelto di promuovere ed attivare la filiera olivicola, una presenza produttiva importante e trasversale al sistema, così da mettere a disposizione del fabbisogno alimentare un prodotto di alto valore nutritivo, di grande qualità perché rigorosamente made in Italy e non sempre reperibile nella distribuzione solidale“.
La scelta, in un tempo di pandemia socio-sanitaria, ha voluto coniugare l’azione solidale a favore della comunità con la sostenibilità produttiva delle aziende coinvolte, per non lasciare nessuno indietro.
“Grazie a questa campagna – spiega Carmelo Verdevalle, Presidente provinciale di Acli Terra Salerno – saranno donati 100 litri di olio evo ad alcuni luoghi solidali della provincia scelti tra i tanti che, con sacrificio ed impegno, coinvolgendo tanti volontari, operano quotidianamente per il bene comune“.
La donazione riguarderà alcune importanti realtà, che da anni operano nel campo del sostegno e cura delle persone in difficoltà.
“In accordo con le ACLI provinciali – continua Verdevalle – raggiungeremo Battipaglia con la mensa dei poveri ‘Oscar Pastore’ e la Casa Accoglienza ‘Obiettivo futuro’, il Centro residenziale ‘Una Speranza Onlus’ di Sala Consilina, la Mensa dei poveri ‘San Francesco’ di Salerno ed il Centro Accoglienza ‘Ogliastro Accoglie’ ad Ogliastro Cilento“.
“Non è più tempo di vivere sconnessi – conclude Mastrovito – il Terzo settore da una parte, l’impresa for profit dall’altra, il mercato da un lato e la comunità dall’altro; la crescente vulnerabilità e la prospettiva di uno sviluppo diverso, più inclusivo ed equo, richiedono di mettere a valore una maggiore e più autentica coesione sociale, capace di alimentare inclusione e competitività“.
– Paola Federico –