L’Azienda Ospedaliera Universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno rappresenta una realtà in continua evoluzione e la collaborazione con professionisti settoriali sta favorendo la crescita progressiva e il consolidamento su standard elevati del livello assistenziale offerto.
Un nuovo obiettivo in questa direzione è stato raggiunto dell’équipe del dottore Umberto Ferrentino, Direttore della Chirurgia Pediatrica, che qualche giorno fa ha ultimato i primi due interventi di chirurgia pediatrica robotica.
“E’ stato un traguardo difficile su una via tortuosa – dichiara il dottore Ferrentino -. Un lungo percorso di formazione che ci ha condotti ad un risultato strepitoso, reso possibile grazie alla sinergia e alla cooperazione tra medici specialisti, infermieri e operatori socio sanitari che hanno garantito in ogni distinta fase la necessaria assistenza, sempre supportati dalla Direzione Strategica del ‘Ruggi’ che ha puntato sull’elevare i parametri della sicurezza e della qualità, perfezionando le prestazioni del chirurgo pediatra attraverso l’utilizzo della robotica”.
Nello specifico, in seguito alla collaborazione di lunga data tra la Chirurgia Pediatrica del “Ruggi” con il Professore Ciro Esposito, Direttore della Chirurgia Pediatrica dell’Università degli Studi di Napoli Federico ll, Centro di Riferimento di Chirurgia Robotica Pediatrica Regionale, sono stati eseguiti due interventi, uno dei quali ha consentito la correzione di una malformazione delle vie urinarie, estremamente rara. Il paziente, di 14 anni, presentava una ostruzione dei calici maggiori del rene destro che risultavano essere extrarenali e compressi dalla vena renale, tanto da compromettere il fisiologico deflusso delle urine.
“La tecnologia robotica ci ha permesso di arrivare laddove sarebbe stato impossibile giungere – ha spiegato ancora il dottore Ferrentino -. Una migliore efficacia della manipolazione delle strutture durante la procedura chirurgica ci ha consentito di isolare i calici ostruiti e di sospendere il vaso affinché le urine avessero potuto riconquistare la strada verso la vescica, con una metodica che può essere usata nel bambino senza rischi aggiunti”.
L’operazione è perfettamente riuscita, il ragazzo gode di ottima salute e ha recuperato le funzioni urinarie.
Un accorato ringraziamento da parte del dottore Ferrentino per quanto fatto va alla sua équipe composta dalle dottoresse Micaela Borrelli e Francesca Alicchio, coaudivate dal Professore Ciro Esposito e dalla dottoressa Maria Escolino, ai radiologi, ai radiologi Interventisti, agli scintigrafisti, agli anestesisti pediatrici, agli infermieri, al personale socio sanitario e ai referenti infermieristici.